TORINO. Sotto i cubetti rossi e blu delle luci d’artista che ornano Piazza Palazzo di città, si è radunata la folla per l’appuntamento contro la guerra in Ucraina organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. L’aria è densa di tristezza e apprensione per un conflitto armato che risveglia gli animi dal torpore della pace a quanto pare solo illusoria che dal secondo dopoguerra a oggi ha risparmiato l’Europa dalle ferite della guerra che molti di noi hanno visto solo da dietro i banchi di scuola. Alle 17.30 iniziano a sfilare gli oratori sul palco. Daniela Sironi, responsabile di Sant’Egidio in Piemonte, non accetta questo stato di cose e dichiara che “è uno scandalo che la guerra sia stata considerata un’opzione possibile. Dobbiamo scegliere la pace come unica soluzione alle controversie”. Interviene anche il Sindaco di Torino Stefano Lorusso sottolineando che “la città sarà sempre in prima fila e sempre dalla parte della non violenza, del negoziato e della pace”.
Nella piazza ci sono tante nazionalità tenute insieme dallo spavento e dall’incredulità per una guerra che improvvisamente ha varcato i confini di un’Europa che tutti credevamo sicura e davamo per scontata squarciando le nostre certezze, ma il desiderio comune di far sentire la propria voce sopra quella dei cannoni prevale e scaccia la paura o almeno ci prova. Ci sono tanti ucraini coi colori giallo e blu della loro patria nelle bandiere portate sulle spalle o disegnate sulle guance, Sergej, uno di questi, dice sconcertato: “quando tornerò in Ucraina non troverò mai più la mia casa come prima”.
Ange, una ragazza lituana dalla carnagione pallida, conferma il timore che circola dall’inizio dell’attacco e che ci sta lasciando tutti col fiato sospeso, ossia che Putin non si accontenti dell’Ucraina ma si possa allargare ad altri paesi per ricostruire il sogno malato dell’impero sovietico: “il nostro governo è già in allarme” afferma senza esitazioni, “e sta tenendo in allerta l’esercito”.
Sopra le teste dei partecipanti spuntano slogan che sono inni contro Putin, inviti a bloccare lo swift, esortazioni a un maggiore impegno dell’Italia e dei paesi europei a favore dell’Ucraina ma anche dimostrazioni di solidarietà, come quella che tengono a esternare tre ragazzi russi, “I am sorry for being Russian” recita il cartello che una di loro tiene davanti a sé con profonda tristezza per quello che il suo paese sta combinando in Ucraina. La sua amica comincia a raccontare alcuni aspetti dell’orrore scatenato dal suo paese, le faccio qualche domanda e mi apre gli occhi con un’intervista che fa trasparire tutta la sua passione per la verità e per la giustizia.
Che messaggi sta passando Putin ai russi per convincerli della necessità della guerra?
La prima cosa da capire sulla propaganda russa è che in Russia non ci sono media liberi, non c’è modo di leggere notizie che non siano filtrate dalla censura che poi in realtà è un’autocensura perché tutti sanno cosa puoi dire e cosa non puoi e quindi si auto-correggono, quindi le uniche fonti di informazione sono quelle che trovi su internet, dove si possono trovare ancora fonti indipendenti ma negli ultimi anni il governo sta perseguendo tantissimo anche quelle, mettendole fuori legge. Un esempio, proprio di stamattina, è che i media non possono chiamare quello che sta avvenendo guerra, l’idea che passa Putin è che non c’è la guerra, è un’operazione speciale militare volta a uccidere i neo-nazi ucraini. Se un sito parla di guerra viene chiuso dal governo. Quindi le persone, come i nostri genitori che non accedono a internet e guardano solo i telegiornali hanno un’idea totalmente perversa, di una realtà costruita.
Riguardo all’Ucraina il governo sta raccontando che da un lato il potere è nelle mani dei nazisti e che quindi bisogna liberare la popolazione russa residente in Ucraina dai nazisti, dall’altro lato dicono che l’Ucraina non è uno Stato, che è governata dall’occidente e quindi è solo un paese fantoccio che dev’essere liberato. Il governo usa questi gruppi, tra l’altro assolutamente marginali nella vita politica dell’Ucraina, per la sua propaganda e per discreditare lo Stato.
Il secondo aspetto della questione è quello dei “bambini del Donbass”: dal 2014 a oggi, le regioni di Lugansk e Donetsk sono rimaste in una sorta di zona grigia, controllate dai russi ma non annesse e allo stesso tempo abbandonate dagli ucraini in seguito al ritiro delle forze militari di questi ultimi. Per otto anni la gente in quei posti ha vissuto in condizioni di difficoltà economica, le loro città sono state bombardate e mai ricostruite dalla Russia, sono rimasti vecchi e bambini ossia coloro che non potevano fuggire. Nel frattempo ci sono state continue violazioni del cessate il fuoco da entrambe le parti ma il racconto russo è che per otto anni queste popolazioni hanno subìto il bombardamento incessante degli ucraini. La propaganda racconta dei bambini del Donbass che sono stati costretti a stare nei rifugi antiaerei addossando tutta la responsabilità agli ucraini ma la realtà è che i russi hanno continuato ad alimentare questo conflitto.
Infine l’altro pilastro della comunicazione russa deriva dal fatto che Putin non considera Zelensky come un presidente indipendente, quello che infastidisce Putin è che il presidente ucraino sia stato eletto democraticamente, nonostante in passato l’Ucraina abbia avuto dei problemi di corruzione. A Putin la cosa non va giù, per lui non è ammissibile che il popolo possa eleggere liberamente un presidente, quindi la propaganda sostiene che le elezioni in Ucraina sono manipolate e che il potere è nelle mani dei nazisti e la missione dei russi è quella di assicurare vere elezioni libere in modo che il paese possa scegliere liberamente il suo destino. Questa storia non sta molto in piedi ma la gente ci crede.
Fino all’ultimo nessuno sapeva del piano dell’invasione ma sembra che Putin lo avesse in mente da diverso tempo, ad esempio aveva accumulato molto denaro nel Fondo per la Sicurezza Nazionale lasciando presagire che lo avrebbe speso poi per questo.
I tuoi amici e parenti in Russia come commentano la situazione?
Le persone giovani pensano che è un orrore incredibile, che è una follia e sono tutti molto preoccupati del futuro della Russia. Se il regime non cade, in Russia ci sarà una situazione molto pesante per la popolazione a causa delle sanzioni. Poi però ognuno di noi ha qualcuno in casa che supporta tutto questo, cerchi di aprirgli gli occhi, cerchi di fargli capire che ci sono lanciarazzi e carriarmati russi in Ucraina ma loro non vogliono sentire.
Alcuni russi vedono Putin come un eroe, perché secondo te?
Perché Putin li convince che è lui l’unico a difendere la Russia dall’occidente, che l’occidente vuole distruggere la Russia, senza di lui i soldati della NATO invaderebbero la Russia.
Che messaggio vuoi dare agli ucraini?
Agli ucraini posso dire siate forti, difendete la vostra terra, io ammiro come si sta comportando la nazione ucraina e il loro presidente, siete degli eroi, i russi non vogliono la guerra contro l’Ucraina, tutti i russi sani di mente non vogliono questa guerra però anche il popolo russo è prigioniero di questo regime che è un regime fascista, spero che vedremo la fine di questo orrore e ci sarà pace in Ucraina, allora anche la Russia sarà libera.