Torino. Lunedì 6 dicembre 2021. Anomalia in Consiglio Comunale. Oltre 130 emendamenti al programma di governo. In aula solo gli esponenti della maggioranza dopo l’abbandono di Lega, Fratelli d’Italia, M5s, Torino Bellissima e Forza Italia. Sala Rossa dimezzata al cospetto del sindaco, mentre discute le linee programmatiche della città.
A svelare l’arcano mistero una conferenza stampa lampo, indetta – fuori porta – dai capigruppo della minoranza. Un turnover di interventi in cui tutti hanno detto la loro. Un pensiero comune è emerso, qui sintetizzato dalle parole di Paolo Damilano (Torino Bellissima) “La scelta del sindaco è inquietante in un’assemblea che è stata scelta dalla metà dei torinesi: negare la libertà di espressione a un pezzo importante di cittadini è un segnale pericoloso che apre una spaccatura in questo Consiglio comunale, dove invece ci sarebbe bisogno di unità per le sfide che ci attendono”.
Nel frattempo, in Sala Rossa, la maggioranza è operativa ed apre il Consiglio con un minuto di silenzio dedicato ad Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino e Rocco Marzo, le sette vittime della ThyssenKrupp, morte durante la notte tra il 5 e 6 dicembre del 2007. “Una ferita ancora aperta” commenta il presidente Maria Grazia Grippo prima di entrare nel merito dei lavori.
Su richiesta della consigliera Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) e dei consiglieri PD Claudio Cerrato, Simone Tosto, Antonio Ledda e Nadia Conticelli, l’assessora alle Politiche per la Sicurezza Gianna Pentenero ha fornito comunicazioni sul grave ferimento di un brigadiere dei Carabinieri, avvenuto il 29 novembre scorso nel tentativo di sventare una rapina alla farmacia comunale di corso Vercelli 236 a Torino ed in merito all’attuazione dell’Accordo per la sicurezza integrata e lo sviluppo della Città di Torino, siglato il 9 dicembre 2019.
Il brigadiere, accoltellato da due giovani di 16 e 18 anni – spiega Pentenero – prontamente operato all’ospedale San Giovanni Bosco, ora è fuori pericolo e presto dovrebbe essere dimesso. L’assessora comunica inoltre che è stato confermato l’arresto dei due rapinatori, costituitisi il giorno successivo alla rapina e che vi è un’indagine penale in corso.
“Stiamo facendo il punto sul Protocollo per la sicurezza – spiega l’assessora – e occorre verificare quanto accaduto dalla data di approvazione ad oggi, valutando eventuali aggiornamenti, anche attraverso un confronto con le Commissioni consiliari competenti e gli attori dei territori, per arrivare a percorsi condivisi e trasparenti e fornire risposte precise e tempestive”.
Nonostante l’assenza della minoranza, in discussione le linee programmatiche di governo, “l’impegno assunto davanti alla Città, un programma di mandato che riflette l’esito elettorale, il frutto di un percorso condiviso e stabilito secondo una logica democratica” sottolinea Lo Russo.
Secondo il primo cittadino si sarebbe trattato solo di “una provocazione, perché è naturale che il programma elettorale non sia inizialmente emendabile”, spiega, “questo non significa che non ci potranno essere aperture verso le proposte delle opposizioni, ma che il confronto ed i suggerimenti dovranno essere nel contesto dei provvedimenti e non secondo la solita logica ostruzionistica a prescindere” e conclude “perdere le elezioni credo non faccia piacere a nessuno, però bisognerebbe accettare l’esito elettorale”.
Lo Russo inizia poi ad illustrare i contenuti del programma e spiega che “la nostra città ha l’esigenza di ripartire, perché sconta un ritardo in alcune linee di azione oltre ad aver scontato più di altre l’emergenza pandemica” e – riferendosi a Torino – cita le tre parole chiave che declinano le linee programmatiche della coalizione di centro sinistra “Grande, Forte, Unita”.
Il sindaco specifica che “la nostra azione politica sarà quella della città della prossimità, la città che punta alla qualità dello spazio pubblico e sociale, dei quartieri, del vicinato, della sicurezza, della legalità; una città che torna ad occuparsi dei problemi dei cittadini e delle cittadine, attraverso linee chiare di comportamento. Partiamo dalla rigenerazione urbana, punto cruciale del PNRR varato dal presidente Mario Draghi”. Dentro la città di prossimità il sindaco include la quesitone delle politiche commerciali, essenziale per la costituzione di posti di lavoro e per la qualità del vivere.
Lo Russo prosegue e sottolinea con fermezza “la prima da rimettere in pista è la sicurezza sociale, perché è da questa che passano tutte le altre questioni. Occuparsi della sicurezza vuol dire occuparsi certamente del territorio – deve esserci un contrasto alla criminalità ovunque – ma è essenziale innanzi tutto occuparsi dei bisogni delle persone”.
Sempre riferendosi a lavoro e giustizia sociale, Lo Russo rimarca “è necessario che qualcuno inizi ad occuparsi di coloro che sono più in difficoltà e più fragili” e sottolinea “questo è un discrimine importante di differenza tra noi e la destra: mi dispiace che questo dibattito oggi non avvenga in aula e che la minoranza abbia preferito non essere presente, ma è proprio su questo che ci differenziamo in maniera netta: legalità e sicurezza del territorio vanno di pari passo con la sicurezza sociale”.
Numerose le tematiche che articolano il programma: l’emergenza abitativa, la città multicentrica e la città della mobilità, con la riqualificazione ed il potenziamento del trasporto e delle infrastrutture di trasporto pubblico: il servizio metropolitano, la via tranviaria, le connessioni ferroviarie, la mobilità ciclabile e l’interconnessione con l’aeroporto di Caselle.
Ambiente e sostenibilità dei processi di sviluppo, la questione centrale all’azione amministrativa, da applicare in maniera trasversale a tutte le altre politiche che il governo si accinge a mettere in atto. Ed ancora, ricerca, innovazione e sviluppo. A tale proposito Lo Russo fa sapere che “ho promosso con Cirio una cabina di regia istituzionale, che vedrà le istituzioni del territorio – Città, Città Metropolitana, Regione Piemonte, e anche il Politecnico di Torino – coordinarsi per sviluppare adeguatamente il PNRR” e cita alcuni progetti tra cui la Competence Center del Lingotto, la città dell’aerospazio, L’istituto di Intelligenza Artificiale, lo sviluppo dell’Energy Center.
“La vera emergenza è il lavoro” sottolinea il sindaco “che sarà affrontato nel costruire le condizioni abilitanti della piattaforma città di Torino per imprenditori che desiderano investire e costruire occasioni di sviluppo soprattutto per i nostri giovani ed anche i meno giovani ora in difficoltà”. Ed aggiunge “ci candidiamo ad essere la città della formazione non solo in ambito universitario e post, ma anche tecnica e superiore”.
Riqualificazione e sostegno a 360 gradi: scuola, imprenditorialità, riorganizzazione della macchina comunale, salute “lavoreremo a fianco della Regione Piemonte per la ri-funzionalizzazione della medicina territoriale e ospedaliera” informa il sindaco”. Ed ancora: sport – che sarà oggetto di politiche specifiche – rigenerazione urbana, edilizia scolastica, politiche orientate alla parità di genere, ed ancora: eventi, turismo (con un assessorato dedicato) e diritti civili.
“Un programma ampio, partecipato, costruito in mesi di lavoro” osserva Lo Russo “ci candidiamo a far tornare la nostra città nuovamente grande, più forte e più unita di quella che abbiamo trovato” e rimarca “difendere un progetto della coalizione politica, frutto di un programma condiviso con la popolazione è un atto di serietà nei confronti dei torinesi che l’hanno votato. Abbiamo una sfida ambiziosa – conclude il sindaco – coniugare due fondamentali questioni: sviluppo e rilancio economico ed inclusione sociale”. Una politica – in sintesi – che non lascia indietro le persone.