La Fiorentina continua a rimandare l’appuntamento con la vittoria al Franchi dove manca dal 25 ottobre: con il Bologna è finita 0-0 e per i viola che, prima di Natale avevano travolto la Juventus con tre gol, è stato un passo indietro sul piano della prestazione dell’atteggiamento. Gli ospiti avrebbero meritato di chiudere il primo tempo in vantaggio per il gioco espresso e le occasioni create: non avessero trovato davanti Dragowski gli emiliani avrebbero potuto trovare quel successo che a Firenze non ottengono da dieci anni.
Prandelli conferma per 10/11 la stessa formazione che prima di Natale aveva vinto a Torino, unica eccezione Venuti (che ha vinto il ballottaggio con Barreca) al posto dello squalificato Biraghi. Quindi Borja Valero in regia, Caceres avanzato, Vlahovic e Ribéry in avanti. Mihajlovic – privo di Skorupski, Sansone, Santander e Medel – rilancia dall’inizio Orsolini insieme a Soriano e a Barrow a sostegno dell’unica punta Palacio e opta per Dominguez davanti alla difesa. La partita si accende subito, con i viola vicini al gol con Vlahovic e con Ribéry in un’azione in mischia col pallone finito sul palo.
Dopo un avvio arrembante della squadra di casa, prende coraggio il Bologna che col possesso palla e alcune ripartenze, approfittando di una Fiorentina sempre più attendista, si rende pericoloso: Orsolini va andato a segno ma su azione già fermata per fuorigioco. Poi Dragowski è decisivo due volte su Palacio (la prima dopo un errore di Pezzella) e su Barrow. Neppure nella ripresa i viola danno segnali di risveglio e il Bologna si adegua via via ai ritmi lenti del match.
Tra i viola solo Ribèry, pur finendo in debito d’ossigeno, riesce a saltare l’uomo e prova a creare ma nessuno raccoglie, e alla fine la Fiorentina chiude senza un tiro nello specchio della porta (gli unici affondi nel secondo tempo sono di Castrovilli e di Borja Valero, ma finiscono fuori) e questo, considerando la classifica corta, è un problema non da poco per Prandelli che ha effettuato solo tre cambi dimostrando di non avere grande fiducia in chi aveva in panchina (Callejon compreso). Il Bologna pur calando alla distanza non è mai apparso in difficoltà, riuscendo a conquistare il quarto risultato utile di fila e ad evitare il sorpasso da parte degli stessi viola.