Ci aspetta un agosto formidabile in cui la politica con la p minuscola dopo averci messo nei pasticci prometterà l’Eden in terra. Niente imposte, imu, tasi, irpef, tari, luce, gas e tasse universitarie. Avremo pensioni più alte dopo aver lavorato poco, a scuola solamente sollazzo, risa e sei politico. Niente sanzioni, multe, affitti che già oggi metà della gente non paga. Mezzo mutuo lo pagherà lo Stato, grazie al condono; l’altra metà la caricheremo sugli immigrati di seconda generazione, altro che Jus soli! Chi ha un figlio prenderà un assegno una tantum da settecentomila euro. Avremo treni puntuali, come quando c’era lui, veloci e, naturalmente, a scrocco. Stessa cosa per autobus, taxi e tramvai. Gli italiani di Bengodi non pagheranno autostrade e medicine, anche i preti potranno sposarsi, ma soltanto a una certa età. Niente canone tv né bolli per banche, assicurazioni, alcolici e sigarette. L’Agenzia delle entrate verrà soppressa, avremo prati più verdi su cui correre, mari cobalto, cieli più azzurri su cui arditamente discendere o risalire e merde di cane più marroni da pestare. Nell’Italia dei balocchi i seccatori non saranno benvenuti. I sindacalisti,pochi e già abbastanza inutili, spariranno dalla circolazione insieme all’influenza. Resterà soltanto il Covid, a imperitura memoria. Chi non lavora prenderà lo stesso uno stipendio e farà lo stesso l’amore; chi lavora non farà né l’una né l’altra cosa, Claudia Mori non aveva capito niente. Il tutto, prima del 25 settembre. Passata la festa, sempre che festa sia, gabbato lu santo e ciulato l’italiano.
A Settimo, invece potrebbe realizzarsi un po’ di Politica con la P maiuscola, e potrebbe accadere una cosa buona, l’unica in quest’estate che definire difficile è un eufemismo: per amore o per forza la bella Elena e il bell’Aldone torneranno a parlarsi, cosa che da Nientologo auspico da sempre, soprattutto se vogliamo guardare lontano, mettere insieme le forze migliori della città e, poi, ma solo poi, mandarne uno dei due a Roma. O anche tutti e due. Assieme, per mano sullo stesso treno, a fare là quello che hanno fatto qua. Il sindaco? lo faccio io, tranqui. Ho la stampa dalla mia.