Ci sono storie che arrivano in questi giorni, in queste ore, dal Salone del Libro di Torino, che più di altre restano dentro. Vuoi per un particolare, per il caso che ha portato quel libro lì nelle nostre mani. Vuoi per una copertina, una foto, un titolo che attira l’attenzione più di altri. Ma vuoi, anche, per il sorriso, la simpatia, la semplicità di un’autrice o di un’autore che è lì, con il suo libro, tra gli stand e la gente, a vivere quel sogno che oggi è, finalmente, realtà.
“C’è sempre una sorella preferita”, con la schiettezza del titolo, il fotogramma di una stazione di Riccione piena piena di turisti in un giorno d’estate, la spontaneità empatica dell’autrice Alessandra Ferro, che ha un sorriso gentile per tutti quelli che si fermano nello stand del Collettivo Scrittori Uniti, fa proprio quel lavoro lì.
Ti resta dentro.
“C’è sempre una sorella preferita” è il romanzo d’esordio della Ferro ed è una storia di formazione in cui l’autrice, raccontando anche una parte di sé stessa, descrive il perenne viaggio di molti, alla ricerca dell’agognata felicità.
Pubblicato dalla casa editrice Poderosa Edizioni di Fermo, il libro narra l’amicizia tra cinque donne, tra cui la scrittrice stessa, attraverso un percorso introspettivo al termine del quale ognuna di loro avrà imparato a conoscere di più sé stessa, a comprendere quanto il potere di essere felici risieda nelle proprie mani e a capire quanto sia forte il legame che le unisce.
Grazie a una scrittura fortemente evocativa, la Ferro accompagna il lettore in un viaggio emozionale molto forte e significativo.
Alessandra Ferro, 49 anni, originaria di Vercelli ma romagnola d’adozione, come per tutti i grandi amori, ha fatto un giro immenso, prima di tornare alla scrittura, sua inseparabile compagna negli anni delle superiori e della maturità.
Laureata in Lingue e letterature straniere, ha girato il mondo per diversi anni prima di trasferirsi a Riccione.
Ha lavorato in diversi settori, dal turistico a quello produttivo, prima di decidere di dedicare tutta se stessa a ciò che più la fa sentire se stessa: la scrittura.
Dal 2018 racconta sé stessa e il suo mondo in un blog, accogliente e ospitale come una casa. Una casa di parole e pensieri.
“L’idea di scrivere il mio primo libro ed espormi al mondo è nata dal desiderio di creare un ponte immaginario, attraversato il quale il lettore potesse accedere ad un luogo privato e unico.
Intimo – racconta -. Varcato il proprio uscio, egli avrebbe potuto accomodarsi dentro di sé, a godere di altre vite e sentimenti e emozioni che diversamente non avrebbe conosciuto. In quel posto immobile e silenzioso in cui non c’è più alcun rumore se non il fruscio della sua anima. Il piacere delle emozioni. Con “C’è sempre una sorella preferita” ho voluto dar veste e voce ai personaggi che hanno abitato i miei giorni in un dato momento della mia storia, nella certezza che raccontare le loro vicende servirà a ispirare altre donne a credere ed avere fiducia nella propria forza, a farsi avanti nella loro stessa vita”.
“C’è sempre una sorella preferita” è un romanzo autobiografico, giunto alla seconda edizione, visto il successo della prima, che riserva qualche sorpresa durante la lettura e, soprattutto, interessanti spunti di riflessione.
In “C’è sempre una sorella preferita” tutto ruota intorno al coraggio. Come quello di Alessandra, che già sta pensando al sequel: “Perché ho scoperto, infine, che io sono venuta al mondo per fare la scrittrice”.