La notizia della morte di David Sassoli, Presidente in carica dell’Europarlamento, è arrivata come un fulmine su un mare in tempesta.
Di Sassoli ricordiamo una prima “vita” come giornalista e conduttore televisivo. La sua carriera ebbe inizio nel 1992, come inviato di cronaca nel TG3 dove seguì per molto tempo gli avvenimenti riguardanti mafia, Tangentopoli e le inchieste sulle stragi italiane.
In quel periodo collaborò con i programmi di Michele Santoro Il rosso e il nero e Tempo reale. Lo stile che lo ha contraddistinto sia allora che nei suoi successivi incarichi politici è stato improntato alla più assoluta compostezza e attenzione all’interlocutore. Mai una mezza parola fuori posto, un giornalista all’inglese, nel senso migliore del termine.
Il suo discorso di insediamento a Presidente dell’Europarlamento nel 2009 è esemplare da questo punto di vista. Nell’occasione mise in primo piano i valori dell’Uomo, unico suo faro guida e, fatto questo, che lo rendeva un politico fuori dal comune: “Abbiamo lottato accanto a chi chiede più democrazia, accanto alle donne, accanto a coloro che chiedono un’informazione libera e indipendente. Abbiamo imparato che la disuguaglianza non è più tollerabile né accettabile”.
Caro David raccogliamo il tuo testimone e cercheremo di portare a termine questa staffetta per far vincere l’uguaglianza e la democrazia.
Povero David era tra i miei giornalisti preferiti e Presidente dell’Europarlamento di eccezionale equlibrio e compostezza.
Oggi il mio articolo di fondo per La Voce sarà dedicato a lui.