Per i giudici della Corte d’Assise di Torino Giovanni Cordella, il 44enne commerciante di auto, condannato a marzo all’ergastolo per aver assassinato Luciano Ollino, il commercialista 60enne di Moncalieri.. sarebbe stato incastrato da una camicia dorata. Un indumento definito nelle motivazioni ‘particolare’.
Quel giorno le telecamere hanno ripreso un uomo che da Pian del Lot, dove venne ucciso Ollino, tornava nel residence dove abitava Cordella. Per i giudici non c’è dubbio che quell’uomo era proprio lui che “non ha mai reso dichiarazioni garantite e utilizzabili che comprovino la sua presenza in un luogo differente da quello ipotizzato dall’accusa”. “Un piano delittuoso programmato nei minimi particolari”, scrivono i giudici.
Cordella era inquilino della vittima e il giorno in cui Ollino era passato nel residence dei Strada del Colle per gli affitti, il suo assassino lo ha “legato, imbavagliato e fatto salire sulla sua auto”. Poi nella piazzola di Pian del Lot lo ha ucciso con sei colpi di pistola alla tempia. Tra gli elementi anche una ricevuta per il pagamento dell’affitto che Ollino non aveva mai firmato e che sarebbe stata falsificata, per i giudici: “Elemento decisivo è l’insanabile contrasto tra la dichiarazione dell’imputato di aver visto la vittima apporre la propria firma e l’accertata contraffazione”. Per quanto riguarda il movente forse dei malumori ma non è ancora chiaro. Ma per i giudici questo “non è determinante”.