Elezioni Torino 2021, Pentenero mette la sua candidatura sul tavolo del centrosinistra. L’ex assessora di Bresso e Chiamparino: “Metto a disposizione me stessa e la mia storia”.
Gianna Pentenero, ex sindaco di Casalborgone (per due mandati), assessore al Lavoro e all’Istruzione prima nella Giunta Bresso e poi in quella Chiamparino, della Regione Piemonte.
Dalle elezioni del giugno 2019 è una “disoccupata” di lusso della politica piemontese. Da qualche settimana è associata alle prossime elezioni di Torino, della primavera 2021, come candidata alle primarie del Partito Democratico.
Gianna, ti candidi a sindaco di Torino?
Questa domanda non può che da un lato lusingarmi e dall’altro impensierirmi.
Cioè?
Credo potrebbe essere in effetti una delle più belle esperienze, per chi come me ama l’attivita’ amministrativa e, frequentandola assiduamente, ha imparato ad amare la città di Torino.
Ma…
Sono convinta anche che, oltre a sentirsi attratti da questa scommessa, si debba essere consapevoli di quale grande responsabilità ci sia occuparsi di una città come Torino, che in passato ha superato molte crisi strutturali ma oggi si trova in un contesto di sviluppo assai più problematico: una città che in questi anni ha perso molti “appuntamenti”, ha perso attrattività economica e culturale e ha fatto molta fatica anche solo ad occuparsi della quotidianità delle sue cittadine e i suoi cittadini. Cittadini e cittadine che sono il cuore del nostro territorio, che producono, operano, lavorano, studiano, soffrono e vivono la città. Credo sia utile sottolineare come la qualità dei servizi, da quelli educativi a quelli socio assistenziali, che toccano nello specifico la vita della città e di coloro che ci abitano, si sia significativamente abbassata. I cittadini lo sanno, lo vivono sulla loro pelle e lo dimostrano in tanti modi ed è del tutto chiaro che questo periodo di grave emergenza sanitaria stia estremizzando tutti i problemi e le difficoltà già presenti ed evidenti.
Quindi, tu ti sentiresti pronta a candidarti a sindaco di Torino oppure no?
Il discorso è più ampio e complesso.
Spiegacelo allora.
Oggi mi sembra ci siano tre evidenze che dettano l’agenda su priorità particolarmente importanti e urgenti: l’aumento delle ore di cassa integrazione e l’utilizzo dei diversi ammortizzatori, la chiusura di molte attività economiche ed imprenditoriali oltre ad una dilatazione significativa della povertà.
Certamente per poter riprendere la sua funzione di centro propulsore della vita della città, Torino ha bisogno di far ripartire la “macchina comunale” che deve essere rivista e riorganizzata – a partire dalle sue tante competenze interne – in un processo che deve essere avviato nel più breve tempo possibile. É una strada obbligata e fondamentale se non vogliamo perdere le preziose opportunità come il Recovery Fund e i vari fondi strutturali che saranno messi a disposizione dalla UE.
Torino ha bisogno di Gianna Pentenero, quindi.
Torino ha bisogno di tornare ai temi fondamentali: creare e ridare lavoro, ripensare a servizi di qualità che siano in grado di rispondere alle esigenze delle persone, dall’assistenza agli anziani alle attività educative e formative. Dobbiamo poter volare ben più in alto e guardare al futuro con maggiori strumenti dove l’innovazione deve diventare propulsore fondamentale rispetto al passato.
In altri termini, Torino deve ritrovare – con una nuova amministrazione – quella capacità di governo che un tempo ha avuto e che l’ha portata a grandi risultati: pensiamo al periodo delle Olimpiadi, non con nostalgia, ma come momento dove si è riusciti a esprimere le migliori forme di condivisione e progettazione. Un momento in cui Torino ha cambiato passo, trasformandosi profondamente. Sono tante le occasioni che possiamo intercettare per rendere il nostro territorio attrattivo sia dal punto di visto economico che imprenditoriale, ma anche di carattere sociale e culturale. Il tessuto torinese infatti è ricettivo e darà risposte incoraggianti con politiche all’altezza. I cittadini – dai più giovani agli anziani, donne e uomini, da chi chiede di investire a chi ha bisogno di essere accompagnato, aiutato e sostenuto nel proprio progetto di vita – devono tornare ad individuare nel nostro Comune il soggetto in grado di essere al loro fianco e di trasmettere sicurezza ai propri abitanti. Un interlocutore serio, capace e rapido nelle risposte. E’ tempo di abbandonare gli slogan facili e ricominciare con i fatti a prendersi cura della città. Per affrontare tutto ciò serve costruire una squadra solida, competente e che sappia agire in fretta, con un occhio di riguardo agli sviluppi futuri ma senza dimenticare l’aspetto dell’ascolto e della relazione.
Te la senti addosso questa responsabilità?
In quest’anno con l’emergenza Covid19 si sono estremizzate e polarizzate molte situazioni che possono ulteriormente degenerare in degrado e sofferenza: per affrontare tutto ciò serve costruire una squadra solida, competente e che sappia agire in fretta, con un occhio di riguardo agli sviluppi futuri ma senza dimenticare l’aspetto dell’ascolto e della relazione.
Fino ad oggi il partito in cui milito e le forze che con esso stanno costruendo la coalizione per le prossime elezioni hanno pensato di assegnare allo strumento delle primarie la scelta del candidato o della candidata per la Città di Torino. Ora iniziamo a pensare che la pandemia non ci permetterà di fare questo tipo di percorso o perlomeno dobbiamo prendere atto che ad oggi tutto risulta “congelato” e se cosi fosse dobbiamo essere pronti ad un confronto e ad un dibattito per individuare un nuovo percorso.
Non hai riposto…
(sorride) In quest’anno con l’emergenza Covid19 si sono estremizzate e polarizzate molte situazioni che possono ulteriormente degenerare in degrado e sofferenza: per affrontare tutto ciò serve costruire una squadra solida, competente e che sappia agire in fretta, con un occhio di riguardo agli sviluppi futuri ma senza dimenticare l’aspetto dell’ascolto e della relazione.
Io, e le persone che sono al mio fianco, pensiamo, sentendo il grande peso della responsabilità, che sia ora necessario aprire un confronto nuovo all’interno del Partito Democratico per capire chi meglio può permetterci di raggiungere due obiettivi: vincere le elezioni, sconfiggendo il centro destra e governare bene e con competenza Torino.
I due aspetti sono, dal mio punto di vista, parimenti imprescindibili e strettamente connessi In questo senso io metto a disposizione me stessa, la mia storia, le mie esperienze e competenze, ma anche le riflessioni fatte con tante persone, associazioni, gruppi di cittadini, donne e uomini delle istituzioni, che ci hanno portato a immaginare una Torino Nuova: questa immagine la stiamo costruendo – a più mani – in un documento che consegnerò al Partito Democratico e alla coalizione perché penso rappresenti un utile contributo su cui aprire una nuova discussione e una nuova fase.
Ti aspetti che il partito (il Pd) e la coalizione ti sostengano?
Naturalmente tutti i contributi e le visioni (anche di chi ha gia’ espresso la propria volontà di partecipare alle primarie) non potranno che arricchire. Ho letto e leggo con attenzione gli spunti e li trovo interessati e significativi. Il nostro è un partito plurale e proprio questa pluralità è una grande ricchezza: ricchezza di idee, contenuti, capacità, esperienze politiche e saperi. Io sono onorata di fare parte di questa comunità e di poter offrire il mio contributo per la Torino che verrà.
Occorre però anche una nuova e condivisa responsabilità per aprire un nuovo percorso, nell’eventualità che venisse definitivamente meno la possibilità di intraprendere quello immaginato a fine estate.
La scorsa settimana, con l’approvazione della carta dei valori, che permette di definire il perimetro della coalizione di centro sinistra e – soprattutto – definisce i valori che contraddistinguono noi rispetto alla destra, abbiamo compiuto un passo importante e fondamentale che ci permette di orientare il senso della discussione. Il contributo di tutti quelli che si ritrovano in questa carta valoriale dovrà trovare adeguato spazio nel programma che verrà costruito insieme…
Com’è Torino oggi?
Torino è una città ripiegata su se stessa e questo fa sì che la “paura” sia la cifra con la quale molti torinesi vivono: la paura per la propria salute, la paura, strumentalizzata dal centro destra, dell’altro e degli stranieri, la paura di perdere il posto di lavoro, la paura per le tante insicurezze che diventano sempre più frequenti nella nostra quotidianità.
Qual è la tua ambizione?
La mia ambizione, così come quella di chi immagina di fare la sindaca o il sindaco di Torino e della Città Metropolitana ,è quella di sconfiggere le paure e le incertezze e ridare ad ogni ambito, ad ogni persona la possibilità di pensare un progetto di vita nel contesto di un complessivo progetto di comunità solido e forte che guarda, nonostante i tempi difficili, con speranza al futuro.