A Roma i cinquestelle stan facendo di tutto per “nazionalizzare Atlantia, il più grosso concessionario italiano di autostrade, chiedondo a gran voce l’acquisto di quote da parte di Anas e Cassa Depositi e prestiti. E a Torino cosa fa il sindaco Appendino? Esattamente il contrario.
La scorsa settimana la società Astm, concessionaria del gruppo Gavio, ha infatti acquistato da Città di Torino e Città Metropolitana un ulteriore 19,347% del capitale di Sitaf, portando la sua quota al 67,22% del capitale.

Sitaf, per la cronaca, è titolare della concessione (scadenza nel 2050), per la gestione del traforo del Frejus, lungo circa 13 km, e dell’Autostrada A32 Torino-Bardonecchia della lunghezza di 73 km.
Capita tutto questo dopo che nel novembre scorso il Consiglio di Stato (censurando la violazione delle regole europee sulla concorrenza) aveva annullato la vendita delle azioni Sitaf, risalente al 2014, a favore di Anas per un corrispettivo di circa 70 milioni.
Da qui la nuova gara per vendere l’intero pacchetto azionario (10,653% da parte della Città di Torino e 8,694% della Città Metropolitana) per un valore a base d’asta fissato a 150 milioni di euro. Anas spa ha offerto 184,9 milioni mentre la società Astm spa, che se la è aggiudicata, ne ha messi sul piatto 272.
Morale?
Il Comune di Torino che si pensava potesse finire a gambe all’aria porta a casa più di 150 milioni di euro e oggi c’è il sindaco Chiara Appendino che si frega le mani già assaporando quanti ne potrà spendere nell’ultimo anno di mandato, idem con patate (più di 120 milioni) per la Città Metropolitana che già poteva vantare un utile di bilancio di svariati milioni (più di 70) e si spera che adesso cominci a spendere qualcosa per risistemare alcune delle tantissime strade gruviera.
Peraltro la scalata di Gavio in Sitaf era già chiara fin dall’ottobre scorso quando sborsò all’azionista Mattioda la bellezza di 53,6 milioni per acquistare il 10,19% salendo al 47,08% con Anas (su cui pendeva la sentenza del consiglio di Stato) al 51,09.
Tutte le strade portano a Gavio
Insomma lo abbiamo già scritto un mucchio di volte: tutte le strade portano a Gavio o al Gruppo Gavio.

MARCELLO GAVIO
Quatto quatto, zitto zitto, mentre ancora i giornali raccontano la scandalosa gestione di Atlantia che va avanti ininterrottamente dalla caduta del ponte di Genova, Gavio ha continuato a fare affari come non ci fosse un domani, di fatto non subendo alcun contraccolpo per la tragedia sfiorata il 24 novembre 2019 con il crollo del viadotto sulla Torino-Savona che solo per miracolo non ha fatto registrare vittime.
Astm è, manco a dirlo, secondo in classifica tra i mega concessionari del Belpaese con quasi 1.500 chilometri di autostrada gestita.
E 1.500 km sono davvero una cascata di denaro, così tanto da consentire per l’appunto l’acquisto di quote Sitaf per 272 milioni e, appena qualche mese prima quelle di Mattioda in Ativa per un controvolare di 48,9 milioni e sempre di Mattioda in Sitaf per 53,6 milioni. Il totale (tenetevi alla sedia fa 374 milioni abbondanti, che sono una cifra davvero da capogiro..
Il perchè ASTM sia così ricca è presto detto. Deve dire grazie alla totale inerzia del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che non rinnova le concessioni. In questo modo, il concessionario – in regime di proroga – incassa solo i pedaggi e non è obbligato ad effettuare alcun investimento, se non per l’ordinaria manutenzione.
Ed è scaduta la Sestri Levante-Livorno gestita dalla Salt, la Torino-Piacenza della Satap ma anche, da più di 4 anni la Tangenziale di Torino, la Torino Pinerolo, la Ivrea-Santhià e la Torino-Aosta, nelle mani di Ativa.
Una vera cuccagna.
Nel ginepraio autostradale ci sono anche altre pesanti anomalie.
Perchè è vero che stanno partendo le procedure per l’affidamento di alcune concessioni e Gavio è già alla finestra ma se non si dovesse arrivare al innovo solo per Ativa potrebbe vantare una compensazione che sfiora i 305 milioni di euro. Una vera follia, ma così ha stabilito lo Stato, non si capisce se nell’interesse dei cittadini o dei concessionari di autostrade!
Concessioni
Tra le recenti operazioni finanziarie messe in pista dal Gruppo Gavio c’è la fusione di e due società quotate a Piazza Affari, Astm e Sias, in una one company. Una super holding industriale delle concessioni autostradali, delle costruzioni (tramite Itinera) e dell’ingegneria operante anche sui mercati esteri, con Ecorodovias in Brasile. Il riassetto sarebbe stato favorito dall’arrivo lo scorso autunno del fondo Ardian (col 40%) accanto ai Gavio (al 60%) nella Nuova Argo Finanziaria, che oggi ha in mano direttamente e indirettamente il 58,7% di Astm, la quale a sua volta detiene il 63,5% di Sias.
Gavio (cioè Astm e Sias) è oggi concessionario della A4 Torino-Milano, della A21 Torino-Piacenza e dellaPiacenza-Brescia, della A12 Sestri Levante-Livorno-Viareggio-Lucca-Fornola-La Spezia, della A15 La Spezia-Parma, della A5 Quincinetto-Aosta, la A10 Savona-Ventimiglia, la A6 Torino-Savona, la A33 Asti-Cuneo.
Il rinnovo
Tra gli obblighi indicati nel bando della concessione autostadale Torino-Aosta e della tangenziale di Torino, alla quale evidentemente non parteciperà Ativa ma solo il Gruppo Gavio con Astm (entrambe le società adesso sono sue e fa quello che vuole), oltre al nodo idraulico di Ivrea, ci sarà anche l’adeguamento sismico di tutti i cavalcavia e dei sovrappassi e un piano di risanamento acustico.
Si aggiunge che il nuovo concessionario si impegnerà a investire circa 685 milioni per la manutenzione ordinaria, a mantenere in attività tutto il personale e a installare un nuovo sistema tariffario tutt’intorno a Torino attraverso il Free-flow Multilane con eliminazione dei caselli della Falchera, di Bruere, Settimo Tangenziale, Beinasco, Trofarello e Vadò.
Ricapitolando…
La scorsa settimana il Gruppo Gavio ha rilevato il 19,347 di Sitaf che aggiunto al 46,72, lo trasformano nel maggiore azionista.
Sempre Astm e Sias, a fine ottobre, hanno anche rilevato il 31,7% di Ativa detenuto dal gruppo Mattioda per un controvalore di 48,9 milioni, salendo così al 72,34% delle quote, con la Città Metropolitana di Torino al 17,64% e Mattioda al 10%.
E se nell’ultima operazione finanziaria Città metropolitana e Comune hanno portato a casa un sacco di soldi, con Ativa la Città Metropolitana per il momento è di fatto rimasta con il cerino in mano pur continuando a portare a casa un dividendo non inferiore ai 3,5 milioni di euro che con i tempi che corrono era ed è tutto grasso che cola.
Con il cerino in mano anche il Comune di Ivrea che però ha una quota talmente piccola, lo 0,0002, che nessuno se lo fila…