Lontano dai guai Salvatore Ercolano detto ‘Turi’ non riesce a stare. All’età di 70 anni, parecchi dei quali passati in carcere, il vecchio boss della mafia catanese, già coinvolto nel maxiprocesso a Cosa Nostra istruito da Falcone e Borsellino, è stato messo agli arresti domiciliari a Torino dai carabinieri. Pare avesse l’abitudine, da libero cittadino che aveva scontato il suo debito con la giustizia, di girare armato. Nel corso della perquisizione non gli sono state trovate pistole, ma tanto gli investigatori dell’Arma quanto i pm della procura e il gip del tribunale che ha firmato l’ordine di custodia sono assolutamente certi di avere le prove. Turi Ercolano è cugino del boss Nitto Santapaola. Nel maxiprocesso di Palermo fece parlare di sé all’udienza del 21 maggio 1986, quando si “sigillò” le labbra forandole con una spillatrice da tavolo e fece leggere da un compagno di gabbia un messaggio in cui smentiva ciò che dicevano i pentiti sul suo conto e protestava contro il severo regime di detenzione cui era sottoposto. “L’unica mia difesa – spiegava – è la bocca. Ma a questa bocca non crede nessuno. Così me la sono cucita”. Poi si mise a fumare inalando il fumo della sigaretta da una narice. La scena è stata riprodotta anche nel film del 2016 “Il Traditore” di Marco Bellocchio, dedicato alla figura di Tommaso Buscetta. La storia di Salvatore rimanda a un’epoca di foto in bianco e nero, pagine ingiallite, atti processuali scritti a macchina. A Torino ha sempre avuto i suoi interessi e, secondo gli investigatori, nei primi anni Ottanta era una sorta di referente locale degli “Ercolano-Santapaola” in una città dominata da un lato dalla ‘ndrangheta e dall’altro dal ‘Clan dei Catanesi’, una banda criminale sganciata da Cosa Nostra. Un pentito – citato nell’ordinanza-sentenza del maxiprocesso – spiegò che era inserito nel traffico di droga. Nel 2015, a Torino, “Turi” fu fotografato dai carabinieri mentre si intratteneva con i componenti di una famiglia legata alla ‘ndrangheta. Sul perché tra il marzo e il maggio del 2019 girasse con una pistola – secondo gli accertamenti del Nucleo investigativo – non ci sono risposte. E’ quanto basta, comunque, per un’accusa di detenzione e porto illegale di arma.