Il Comune di Torino ha un nuovo city manager o direttore generale che dir si voglia. La scelta del sindaco Stefano Lo Russo è caduta su una donna, Alessandra Cimadom, 42 anni, tre figli, una laurea magistrale in Informatica e da due anni partner di Ernest & Young.
Esperta di project management con esperienze come direttore della pianificazione strategica, a lei toccherà il compito di occuparsi della revisione della macchina comunale. “Oggi abbiamo approvato in Giunta la delibera e sono molto contento di questa scelta. Con l’arrivo della direttrice generale – ha sottolineato Lo Russo – credo possa essere completato l’assetto della prima linea di governo dell’amministrazione, cosa di cui c’è un gran bisogno…”.
Ad affiancare Cimadom ci sarà Antonino Calvano, attuale direttore del settore Partecipate, molto apprezzato dal sindaco.
Ma chi è Cimadom?
Nata a Ivrea ha vissuto gran parta della sua vita nel Canavese prima di trasferirsi a Torino. Ama lo sport e avrebbe voluto frequentare l’Isef (oggi Scienze motorie), ma, dice, “non sembrava potesse offrirmi un futuro solido”. Da qui la decisione di iscriversi prima a Scienze politiche e, dopo un anno, a Informatica. Nel 2000 si raccontava così: «Quello non era propriamente un corso “per donne”: eravamo solo in tre su quasi cento iscritti. Bisogna essere un po’ “maschiacci” per sopravvivere in quell’ambiente e io, in fondo, lo sono sempre un po’ stata».
Esperta in processi decisionali e gestione del personale, Cimadom, s’è fatta una solida esperienza nel settore privato, da Motorola a Reply passando per Ernst & Young e Manitalidea Spa, proprio quella, sì. Nell’azienda di via Di Vittorio è stata direttore della pianificazione strategica dal 2017 al marzo del 2019, cioè fino a poco prima del crack.
E parliamo di un’azienda finita in amministrazione controllata con diverse azioni in corso contro lo zio Graziano Cimadom.
Nata nel 1993 come “Manital Società Consortile per i servizi integrati”, acquisisce fin da subito, da Finmeccanica e da Olivetti i rami d’azienda dei servizi di manutenzione, diventando una dele più grandi imprese italiane nel settore del Facility Management con quasi 10.000 dipendenti tra holding e consorzio.
Per la cronaca Graziano Cimadom, ex impiegato della Sip ed ex vicesindaco del Pci a Ivrea è stato (chissà se lo è ancora) uno dei migliori amici di Sergio Chiamparino che stando alle cronache avrebbe aiutato – e pure tanto – alle elezioni regionali del 2014.
Tornando ad Alessandra Cimadom è stata sin dall’inizio la prima scelta di Lo Russo ma il suo ingaggio sarebbe rimasto per qualche giorno in standby per problemi relativi al compenso e i vincoli imposti dal settore pubblico. Ostacoli poi superati con un piccolo ritocco del premio annuale, che dovrebbero portare l’emolumento intorno ai 200mila euro all’anno.
Insomma s’è trovato un modo per garantirle uno stipendio superiore al consentito…
Intorno alla nomina non poteva mancare la polemica. A imbastirla è Andrea Rossi dei cinquestelle: “Chiederò l’accesso agli atti per vedere chi sono gli altri 12 candidati. La sua nomina ci è apparsa strana perché apparentemente Cimadom è senza nessuna pregressa esperienza nella pubblica amministrazione e inoltre fino al 2019 ha lavorato per la Manitalidea, società specializzata in servizi di pulizia che non è stata un esempio di successo aziendale”.
Russi si chiede perché il sindaco Lo Russo abbia scelto proprio Alessandra Cimadom su 13 candidature che sono arrivate a Palazzo di città. E ancora: chi sono gli esclusi, e se avevano o no maggiori competenze? “Ci chiediamo – commenta Russi – se non ci fosse qualcuno più adatto di lei”.