Quasi 50mila settimesi (son quarant’anni che siamo quasi 50mila, non ci schiodiamo di lì), si struggono nel dubbio, non dormono la notte e si domandano: cosa pensa il Nientologo della papagna ammollata da Will Smith al detrattore di sua moglie nel bel mezzo della notte degli Oscar? Lo scemottino di nome fa Chris Rock, e con pensata nefasta (non si sa quanto preparata prima) ha scherzato con cattivo gusto sull’alopecia della signora Smith. In Italia sarebbe stato licenziato in tronco insieme a tre o quattro direttori di tg, anche se non c’entravano niente. In Merica è finita a pignattoni sui denti: di tutte le papagne che l’umanità si sta dando, la meno peggio, ma fa discutere più delle guerre di Corea, Ucraina e Vietnam messe assieme, tant’è che ancora oggi riempie le pagine dei tabloid più gettonati, quindi anche del nostro.
La cronaca: l’attore, udito lo sproloquio, guarda scettico la moglie scettica; dobbiamo risolvere la faccenda in fretta, sembrano dirsi; lui scioglie leggermente il nodo del papillon, e già quello è un segnale; si alza; avvicina con calma il poareto che tutto si aspetta meno ciò che sta per arrivare e gli molla con la mano destra un secco tombolo sull’orecchio sinistro. L’altro incassa, si piega, rimbalza, cerca di capire dovè, perché, qualè, comè, checcè, minchiaè. Quando si ripiglia, la controparte sta già tornando al posto come avesse finito un grappino al bar e stesse per uscirne.
Ha fatto bene o male il nostro Will a piantare quella pizza sul muso del presentatore? La papagna, va detto, è stata ammollata da uno che nella vita ha interpretato poliziotti, piloti RAF, ladri, sassìn ma, soprattutto, Mohammad Alì, già Cassius Clay, il più grande pugile di sempre. Riscuotere una sganassa da uno qualsiasi, va ben, ma prenderla da uno che molla pignatte quasi di mestiere…
Allora putei, volete sapere cosa penso? Sono fermamente pacifista e ritengo che Will Smith abbia fatto male a tirare una sventola all’imbecille che ha umiliato sua moglie malata. Malissimo!
Doveva allungargliene due.