TORINO. Salari bassi e precarietà del lavoro rischiano di essere una miscela sociale esplosiva.
Lancia l’allarme da Torino il leader della Cgil, Maurizio Landini, che ribadisce la necessità del salario minimo – nelle stesse ore in cui la Ue stringe i tempi sulla direttiva – e chiede “di ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati, non alle imprese. I soldi pubblici devono andare da una parte sola, a quelli che finora le tasse le hanno sempre pagate”.
Sul salario minimo – tema che divide al loro interno sia i sindacati sia le imprese – continua la polemica tra il ministro del Lavoro, Andrea Orlando e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.
“E’ urgente fare qualche passo nella direzione del miglioramento delle condizioni salariali e della riduzione della precarietà”, dice il ministro, per il quale il salario minimo non uccide la contrattazione “se è il frutto di un percorso di confronto tra le parti sociali con una limitata possibilità di intervento delle autorità politiche”.
“C’è chi vuole aprire polemiche con noi, ma non è tema che riguarda Confindustria, perché i contratti da noi firmati prevedono paghe orario già superiori. Se lo si vuole stabilire per legge, l’importante è che non tocchi la contrattazione collettiva nazionale, che ha funzionato più che bene”, la replica di Bonomi.
Landini interviene a una grande assemblea all’aperto della Cgil, in un parco alla periferia nord di Torino. Una tappa in preparazione della manifestazione nazionale di Roma del 18 giugno “Pace, lavoro, giustizia sociale, democrazia camminano insieme”.
“I salari nel nostro Paese sono bassissimi, dobbiamo garantire che ci siano diritti comuni e che le persone che lavorano non vengano messe in competizione tra loro. C’è un livello di precarietà nel lavoro e nella vita che non c’è mai stato, una situazione di incertezza, insicurezza. In questi anni sono stati tagliati anche i soldi pubblici per garantire servizi sociali dal diritto alla salute alla scuola all’integrazione”, spiega il segretario generale della Cgil, che sul salario minimo invita ad ascoltare l’Europa.
Perché, aggiunge, “non si può ascoltare solo quando ci dice di tagliare le pensioni o cancellare l’articolo 18 o tagliare la spesa sociale”. “Se finalmente tutta l’Europa si rende conto che salari bassi e lavoratori precari senza diritti mettono in discussione tenuta sociale bisogna ascoltarla. La questione va affrontata in modo intelligente, dal salario minimo si può arrivare in Italia a una legge sulla rappresentanza che consenta ai lavoratori di eleggere i loro delegati e di votare sugli accordi che li riguardino”, dice Landini che auspica una convocazione da parte del governo e chiede “di alzare la tassazione sulla rendita finanziarie, oggi tassata meno del lavoro dipendente e delle pensioni”.
All’assemblea della Cgil interviene il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “la politica – osserva – ha l’obbligo di trovare la coesione, mettere le cose che uniscono davanti a quelle che dividono e provare a trovare una sintesi perché il Paese non può permettersi eccessivi livelli di conflittualità sociale e politica”.