Per la prima volta Lavazza, azienda produttrice di oltre 30 miliardi di tazzine di caffè all’anno, supera i 2,3 miliardi di fatturato e, con i principali indicatori finanziari in espansione, si appresta ad affrontare il 2022.
Il rialzo del prezzo delle materie prime, con il caffè che ha già subito un incremento dell’80%, e i rischi legati al contesto geopolitico attuale sono le incognite di un anno che, tra le conseguenze della pandemia e la guerra in Ucraina, l’amministratore delegato c definisce “complesso e sfidante”.
Punto di partenza quelli che il manager dell’azienda torinese definisce “gli ottimi risultati del 2021”, con un utile netto di 105 milioni di euro, in aumento del 44% rispetto a 73 milioni dello scorso esercizio e, appunto, i ricavi saliti dell’11% a 2,308 miliardi di euro. L’Ebitda del gruppo è pari a 312 milioni, in crescita del 23,3% sul 2020, con un margine al 13,5%, rispetto al 12,1% del 2020, che si attesta ai livelli del 2019, pre-pandemia.
L’Ebit è invece pari a 163 milioni di euro (+50,9%) con margine al 7,1%, anche in questo caso tornato ai livelli del 2019. La posizione finanziaria netta è positiva per 283 milioni di euro, con una generazione di cassa operativa pari a 203 milioni, in miglioramento rispetto al 2020.
Il recupero di fatturato nel canale Fuori Casa, dopo la frenata del Covid, è pari all’80% del valore registrato nel 2019 e, con il costante aumento dei ricavi nel canale Home – +6,3% rispetto al 2020 e +23,8% rispetto al 2019 -, è il principale driver di crescita del Gruppo presente in 140 mercati. Tutti con performance positiva, sia quelli più maturi come l’Italia (+6%) e la Francia (+10%) sia quelli in espansione come Nord America (+21%) e Germania (+14%).
Il segmento Beans (grani) è il più dinamico: Lavazza registra un sell out che cresce al doppio della media di mercato (+16,9% Lavazza vs +8,5% mercato). Sin qui il presente, perché il futuro è difficile da immaginare. Non solo perché nel 2022 si prevede un raccolto di caffè inferiore, con quotazioni più alte anche per il perdurante contesto inflattivo.
Il conflitto tra Russia e Ucraina sta avendo impatti su numerosi aspetti: oltre alle sanzioni internazionali e alla svalutazione del rublo, gli effetti principali si avvertono sulle materie prime anche per Lavazza, che ha sospeso tutte le attività in Russia e, per cause di forza maggiore, ha sospeso la distribuzione dei suoi prodotti in Ucraina.