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Le due Americhe

La divisione tra l'America urbana e rurale è molto più forte di quel che si immagina

Giuseppe Mila di Giuseppe Mila
22 Gennaio 2021
in Blogger
3 min di lettura
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Le due Americhe
Perché AMERICANA
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Esattamente un anno fa pochi giorni dopo l’Epifania, prima quindi della “vita nova  covidiana”, parlando con il mio caro amico milanese Antonino, dissi, “ Sai il prossimo anno io ed una coppia di miei cari amici avremmo intenzione  di fare il Capodanno a New York” .  Antonino ha lavorato oltre vent’anni negli Usa come dirigente di una multinazionale, la sua residenza si alternava tra il Minnesota e l’Arizona e viaggiava molto, conosce quindi assai bene gli States. Mi rispose immediatamente: “Guarda che New York non è l’America, sarà pure una grande vetrina ma non rappresenta minimamente gli Usa così come non la rappresentano   gli Stati costieri, sia quelli del New England sull’Atlantico che la California e gli altri Stati che si affacciano sul Pacifico. Per vedere la vera America devi andare negli Stati centrali e lasciar perdere le coste.” Queste sue parole mi sono tornate in mente subito dopo aver visto la colorazione degli USA dopo le ultime presidenziali, due strisce blu (colore dei democratici) che coprivano tutti gli stati rivieraschi ed una grande unica striscia rossa (colore dei repubblicani) per gli stati centrali, meglio noti come gli stati del Mid–West. Vale la pena di capire il perché di una simile differenza e non limitarsi allo stereotipo democratici =progressisti e innovatori, repubblicani =conservatori e razzisti.

Al tempo delle prime migrazioni europee in USA , nella seconda metà del  700, Stati  come il Wyoming, Montana, Minnesota, Indiana ed altri videro una prevalenza di immigrati scandinavi che lì, trovarono un ambiente che ricordava molto le foreste ed i laghi del Nord Europa ( ad esempio la città di Minneapolis capitale del Minnesota, nel suo territorio urbano ha ben tre laghi di una certa dimensione) . Il loro modo di pensare, per alcuni versi sin troppo ortodosso in cose religiose ed il loro amore per la natura e l’attaccamento alla terra sono ancora uguali oggi. L’economia principale di questi Stati è ancor oggi prevalentemente agricola e per sua natura non ha portato a continui scambi culturali come avviene nell’industria e nel commercio degli stati costieri. Del resto in tutto il mondo le città che si affacciano sul mare sono da sempre considerate città più aperte rispetto a quelle dell’entroterra.  Ma i farmers (agricoltori di grandi estensioni, per lo più cerealicole) negli Usa si considerano i veri discendenti dei Padri Fondatori, depositari di valori irrinunciabili oggi messi in discussione, troppo spesso da fughe in avanti che spesso impongono poi ripensamenti. In aggiunta un anno come questo non ha certamente favorito l’economia del Mid West che non può per sua natura godere di paracaduti sociali che i lavoratori delle grandi industrie riescono, seppur non sempre, ad avere.  In misura minore lo stesso accade negli Stati del Sud, dove lo stile di vita è pressochè uguale ed ha grosse connotazioni rurali anche dove nessuno se lo aspetta. Cito un aneddoto vero accaduto alla Honeywell di Phoenix in Arizona. Fino a metà degli anni 80 nel parcheggio dello stabilimento in cui si producevano computer di grosse dimensioni, accanto ai posti macchina vi erano tettoie con abbeveratoi e fieno per chi arrivava a cavallo! E non erano pochi a farlo, del resto l’indirizzo stesso del posto diceva molto del luogo: lo stabilimento si trovava al nr civico 1601 della superstrada del canyon nero del nord (North Black Canyon Highway).  Se già storicamente questi Stati votavano conservatore, in un anno come questo se trovano qualcuno che dà o sembra dia loro più ascolto delle cosiddette elites aperte ad una globalizzazione sempre più spinta è chiaro che si sentano per davvero patrioti pronti a difendere i valori tradizionali degli USA. Ora certamente Donald Trump non è stato un buon stratega e nemmeno ha fatto spesso uso di moderazione nelle sue parole ma liquidare metà della popolazione americana come “barbari” o per lo meno ritardati sarebbe un gravissimo errore dalle conseguenze immaginabili.  Se è vero che il famoso sciamano vichingo all’interno di Capitol Hill ha fatto rabbrividire tutti (indifferentemente da chi lo ha portato e lo ha fatto entrare) è altrettanto vero che le performances al Congresso di Alexandria Ocasio-Cortez, (A.O.C) eroina degli ultra liberal, fanno tremare non solo chi guida le mietitrebbie nel Kansas  ma anche buona parte dell’establishment democratico. Per chi non la conosce A.O.C. giovanissima deputata   newyorkese fa apparire al confronto le nostre parlamentari M. Cirinnà e L. Boldrini come due vecchie zie ottocentesche. L’America oggi è divisa, soffiare sul fuoco non conviene a nessuno, specie a noi europei, sarebbe bene che i mass media in primis cercassero di capirne le ragioni e provare a ricucire.

Tags: divisionielezionimidwestpadri fondatori

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