La Corte di Appello di Torino ha confermato la condanna a 1.500 di multa per Silvana De Mari, medico conosciuto per le sue tesi anti-gay e no vax. L’accusa, in questo processo, era di diffamazione per un concetto espresso sul proprio blog nel 2017: “il movimento Lgbt vuole annientare la libertà di opinione e sta diffondendo sempre di più la pedofilia”. Il coordinamento Torino Pride e Rete Lenford si sono costituite parte civile e hanno ottenuto il diritto a un indennizzo.
“Tutto questo diventerà un libro che avrà il contributo di personaggi politici, avvocati, intellettuali, giuristi. Siamo solo all’inizio di una battaglia che sarà lunghissima ed epocale”. Questo il commento di Silvana De Mari alla lettura del dispositivo. “Sono state interpretate come una forma di accanimento verso la popolazione gay – ha detto il legale del medico, l’avvocato Gianluca Visca – quelle che erano legittime opinioni, espresse da una cittadina e contribuente, condivise anche da una parte del mondo intellettuale e politico.
In Cassazione faremo valere le nostre istanze che sono state disattese dalla Corte”. Visca, a questo proposito, osserva che nonostante sia subentrato alla difesa di De Mari a processo in corso non gli è stato concesso un termine a difesa: “E’ come se non mi avessero fatto entrare in partita. Un fatto gravissimo”. Le parti civili erano assistite dagli avvocati Nicolò Ferraris, Gabriele Filippo e Michele Poté. “Si conferma – dice Alessandro Battaglia del Coordinamento Torino Pride – che quando abbiamo deciso di presentare l’esposto eravamo dalla parte giusta. Siamo contenti. Sabato pomeriggio festeggiare il Pride sarà più bello”.