“Che brutta notizia, questa mattina”: comincia così il lungo messaggio della Juventus per ricordare Paolo Rossi, in bianconero nelle giovanili, tra il 1973 e il 1975 e, soprattutto, dal 1981 al 1985.
“Paolo è un’intera generazione di juventini che ha esultato con lui, davanti a televisori che, mese dopo mese, diventavano a colori. Ma le nostre gioie continuavano a essere, meravigliosamente, in bianconero – il ricordo del club – e se cercate nelle vostre camere, o nelle vostre soffitte, probabilmente lo trovate, un poster di quella Juve incredibile”.
E ancora: “Se avete trovato quel poster di quella Juve magnifica, apritelo, e salutate in modo speciale quel ragazzo con il nove sulle spalle. Perché come lui ne nascono pochi. Ciao, Pablito”.
“Riposa in pace”. Luciano Moggi rende omaggio a Paolo Rossi, in un tweet in cui ricorda di esserne lo scopritore, secondo le parole dello stesso Pablito. “Mi aveva già “prenotato” quando avevo quattordici anni un certo Luciano Moggi – diceva Rossi in un’intervista, rilanciata dall’ex dg Juve – , allora responsabile del settore giovanile bianconero, dopo avermi visto giocare in un torneo a Chieti. Due anni dopo sbarcai a Torino”.
Un vero fuoriclasse