“Nel torinese è già andato perso il 50% delle produzioni in campo, mentre si aspettano i primi dati sulle produzioni in vigna, che non lasciano presagire nulla di buono visti i diradamenti eccezionali che i viticoltori stanno facendo per salvare almeno una parte della vendemmia”.
Così si è espresso il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici. “In particolare – spiega il presidente Coldiretti – in tutta la provincia di Torino si segnalano perdite del 30% per il grano tenero, del 60% per il mais, del 30% per gli altri cereali come orzo, avena e triticale, del 60% dei pascoli di montagna, del 60% dei prati permanenti, del 50% degli erbai a monocoltura (lolietto) e del 50% dell’erba medica”.
“Questi massicci cali di produzione – aggiunge – arrivano mentre c’è carenza di prodotti agricoli in tutto il mondo, mentre la guerra sta imponendo ulteriori restrizioni alla circolazione delle merci, e con un aumento folle dei prezzi dell’energia. Una situazione mondiale che è alla base della grande carenza di mangimi e del cortocircuito dei prezzi”.
“Per i nostri agricoltori e soprattutto per i nostri allevatori – rimarca – si sta già parlando di vendita dei capi e ridimensionamento delle attività perché non si trova cibo per gli animali. Qualcuno sta ipotizzando addirittura di cessare l’attività agricola. E’ una batosta che non riguarda solo il settore agricolo e il suo indotto, ma tutti i consumatori”.