Un dossier in cui saranno raccolte tutte le difficoltà che i cronisti hanno incontrato e incontrano nello svolgimento del loro lavoro a seguito dell’entrata in vigore del decreto-legge sulla presunzione di innocenza, più la richiesta di correttivi alla legge che rendano effettivo il diritto di cronaca e l’apertura di un osservatorio nazionale sui temi del rapporto tra informazione e giustizia che coinvolga tutte le parti.
Sono le proposte emerse dal confronto tra giornalisti e parlamentari promosso dall’Ordine dei giornalisti del Piemonte al quale hanno preso parte la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, la senatrice Elisa Pirro e i deputati Andrea Giorgis, Augusta Montaruli e Osvaldo Napoli.
Il presidente dell’ordine, Stefano Tallia, e il vicepresidente, Ezio Ercole, hanno sottolineato come “la difesa del principio di non colpevolezza non debba limitare il diritto all’informazione”.
E’ stato il consigliere Gabriele Guccione a entrare nel merito delle difficoltà incontrate dai cronisti nello svolgere il loro lavoro: “L’attuale sistema normativo – ha spiegato – impedisce ai giornalisti di onorare tre principi fondamentali come tempestività, completezza e veridicità”.
“L’impossibilità ad accedere in maniera tempestiva alle informazioni – prosegue Guccione – rischia di alimentare canali informali, quali i social-network, svincolati da qualunque controllo deontologico. La possibilità di ottenere in maniera trasparente gli atti non coperti da segreto tutelerebbe invece la terzietà dei giornalisti e sottrarrebbe le notizie agli interessi delle parti. La possibilità di verificare le informazioni raccolte in autonomia dai giornalisti dev’essere comunque garantita”.