Ancora vittime in montagna: un atleta in gara in una gara di corsa estrema sul Monte Bianco e un alpinista su un sentiero attrezzato in Trentino.
Nella notte del Bianco solo la luce impazzita della sua lampada frontale ha reso subito il dramma dell’atleta sessantenne brasiliano. Il fascio luminoso ha cambiato direzione schizzando verso valle dopo la caduta nella scarpata.
I gendarmi-soccorritori francesi hanno recuperato il corpo 100 metri più in basso: non hanno potuto far altro che constatare il decesso del corridori nella gara del circuito dell’Ultra trail du Mont-Blanc, la più importante manifestazione al mondo dedicata alla corsa in montagna.
Lunedì mattina a Chamonix (Francia) erano 105 le squadre, formate da due o tre corridori, al via della Ptl, la ‘Petite trotte à Léon’, prova di ultra-endurance da 300 km e 26.000 metri di salita.
La vittima, in gara con un connazionale, però è riuscita a percorrere solo la prima parte della competizione che si disputa a piedi e in totale autonomia attorno al massiccio del Monte Bianco, tra Francia, Italia e Svizzera. Verso l’1,30 di notte, tra il col del Tricot e il rifugio di Plan Glacier (2.730 metri) il trailer è scivolato dal sentiero, in quel tratto attrezzato, e il pendio gli è stato fatale.
“E’ morto sul colpo”, spiega il Peloton de gendarmerie de haute montagne di Chamonix (Francia), intervenuto sul posto in elicottero. “I due erano in un traverso sostanzialmente pianeggiante. Era buio, al momento è impossibile dire con esattezza cosa abbia causato l’incidente”, spiegano i gendarmi francesi. Secondo la presidente del gruppo Utmb, Catherine Poletti, “è un sentiero segnato tutto l’anno, percorribile e mantenuto. Lo possono affrontare tutti gli escursionisti”.
L’organizzazione ha deciso di non interrompere la gara e intanto la procura di Bonneville ha aperto un’inchiesta per far luce sull’incidente.
Poche ore dopo in Valle d’Aosta, sul Col de Chavannes, un ventiseienne della Repubblica Ceca che correva un’altra gara del circuito, la Tds, ha accusato un malore ed è stato portato in ospedale con l’elicottero del Soccorso alpino valdostano. Visitato, è poi stato dimesso. Proprio durante la Tds del 2021 un suo connazionale di 35 anni era morto dopo essere scivolato di notte durante la discesa di un colle.
Un altro decesso si registra in Trentino, dove questa mattina è stato ritrovato il corpo di un escursionista di 34 anni residente a Torino. Era circa 200 metri più a valle del sentiero attrezzato Bepi Zac (a nord del Passo San Pellegrino), nei pressi della forcella del Ciadin. Partito dal rifugio Taramelli, in val di Fassa, aveva detto di voler raggiungere Cima Uomo. Si ipotizza che sia caduto in un dirupo, in un tratto dell’itinerario privo del cordino metallico. Le ricerche erano scattate ieri sera, dopo l’allarme per il mancato rientro. In Perù è morto un italiano di 74 anni, originario di Taranto, colpito da infarto a 5.200 metri di quota sulla ‘Montagna dei sette colori”.