Sarà Torino la sede dell’Istituto di Intelligenza Artificiale. Lo assicura il viceministro con delega all’Innovazione Gilberto Pichetto, dopo l’allarme della sindaca Chiara Appendino sull’assenza dell’I3A nella bozza che riporta i progetti del Pnrr su cui è impegnato in queste ore il Governo.
“Ci aspettiamo che il Consiglio dei Ministri fughi ogni dubbio“, la presa di posizione della prima cittadina. Per mettere nero su bianco l’assegnazione, però, bisognerà attendere i decreti attuativi del Recovery Fund.
Quanto basta per alimentare i dubbi, come quelli della parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli: “se il viceministro Pichetto rassicura, non avranno problemi ad aggiungere questa specificazione nel documento”.
Chiede la stessa cosa il senatore di Italia Viva Mauro Maria Marino, secondo cui tra le ragioni per mettere mano “in modo significativo” al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre alla proroga del Superbonus c’è anche la mancanza di “tutta la partita sull’Intelligenza Artificiale“, che per Torino vuol dire 600 assunzioni e un budget annuale di 80 milioni di euro.
Risorse su cui l’amministrazione comunale contava per completare il percorso del capoluogo piemontese in un ambito strategico come l’innovazione, così da attrarre nuovi investimenti e infrastrutture.
“Una opportunità fondamentale per il rilancio di Torino, che diverrà capofila di progetti innovativi in settori chiave come la manifattura, la robotica, la sanità, la mobilità, l’agrifood, l’energia e la modernizzazione della Pa“, sottolineano anche i parlamentari piemontesi del Pd, che insieme ai colleghi degli altri partiti si erano mobilitati per salvare l’assegnazione già nelle scorse settimane.
L’indirizzo stabilito nel Cdm dello scorso 4 settembre, quando il presidente del Consiglio era ancora Giuseppe Conte, era stato poi confermato dal parere sul Pnrr espresso in sede di commissione parlamentare, dopo che a favore della scelta di Torino si erano espressi anche gli industriali, gli ordini delle professioni e persino la Diocesi di Torino, che con il direttore della Pastorale Universitaria torinese e regionale, don Luca Peyron, aveva lanciato per prima l’idea di portare l’I3A sotto la Mole.
Ora i nuovi dubbi sull’assegnazione e le rassicurazioni del forzista Pichetto, piemontese come l’altro viceministro allo Sviluppo economico Laura Castelli. Una provenienza che la sindaca Appendino, e non solo, spera giochi a favore di Torino.