Si sbloccano, dopo quasi due anni e mezzo i fondi destinati alle opere di accompagnamento della Torino-Lione. Trentadue milioni di euro che serviranno a realizzare 24 interventi nei Comuni lungo il tracciato italiano della tratta transfrontaliera della Tav: dalla manutenzione delle strade all’illuminazione pubblica, dalla realizzazione di impianti fotovoltaici e solari su edifici pubblici al completamento della rete del metano e alla sistemazione dei corsi d’acqua.
“Una buona notizia, seppur tardiva“, commentano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Gabusi, che rinnovano la richiesta della nomina del Commissario.
Lo sblocco grazie alla firma dell’accordo di programma tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Fs e Telt – il soggetto promotore dell’opera – per il finanziamento, la progettazione e la realizzazione della sezione transfrontaliera della parte comune della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità.
“Abbiamo ereditato una sostanziale situazione di blocco dell’iter per le opere di accompagnamento da febbraio 2019 – sottolineano Cirio e Gabusi – e fin dal primo giorno del suo insediamento questa amministrazione non ha perso nemmeno un minuto per riavviare le procedure ed eliminare gli ostacoli per arrivare allo sblocco di queste importanti risorse. Ora gli Enti locali, le Associazioni di categoria e tutti i soggetti attuatori potranno finalmente progettare i loro studi di fattibilità e dare una prospettiva nuova al futuro di questi territori“.
All’accordo di programma deve però ancora seguire la firma della Convenzione per la realizzazione delle opere e il timore degli enti locali interessati dall’opera è che passi altro tempo prezioso.
“Sarei già contento che le risorse arrivassero in 120 giorni“, è l’auspicio di Roberto Garbati, sindaco di Chiomonte, Comune della Valle di Susa in cui si trova il cantiere della Torino-Lione.
“Ogni investimento in ritardo è un danno alla società – aggiunge il primo cittadino – Ringrazio Cirio e Gabusi per l’impegno, ma faccio appello alla burocrazia perché rimuova in fretta gli ultimi ostacoli. c’è infatti il rischio che un piccolo paese sia votato al declino totale in favore di un’opera che guarda allo sviluppo globale“.
“Con la realizzazione dei progetti è fondamentale recuperare il tempo perso per terminare l’opera e mantenere un dialogo aperto con i territori. L’Alta Velocità, una volta terminata, sarà strategica per la mobilità che porterà una prospettiva differente per lo sviluppo dei territori“, afferma Daniela Ruffino, parlamentare di Coraggio Italia, mentre i No Tav si preparano a marciare di nuovo, sabato prossimo in Valle di Susa, per esprimere la propria contrarietà all’opera.
“Speriamo che lo sblocco dei finanziamenti sia di buon auspicio per la nomina del Commissario – concludono Cirio e Gabusi – una figura fondamentale per assicurare la migliore realizzazione possibile dell’opera, come ha dimostrato l’esperienza del Terzo Valico“.