Minchiazioffà, non ne va dritta una. Qualche nuvoletta passa, ma acqua poca. Ha fatto due temporali e già sembrava la manna dal cielo, ma non bastano, dicono gli esperti, perché nei prossimi giorni non pioverà o comunque pioverà poco, almeno a Settimo, la città della bela lavandera, e dintorni, dove son tre mesi che vien giù poco. Non si vede un cumulonembo come si deve neanche a pagarlo e, normalmente, l’acqua viene giù dalle nuvole, mica dai telefonini. Così, a forza di piovere poco e niente siamo rimasti senz’acqua. I ghiacciai sono al lumicino e le sorgenti non zampillano più, compresa quella del Grande Fiume che per ora si alimenta da altri torrenti, scarsi anche quelli; basta fare una passeggiata al fondo della nostra via Po, cui bisognerà cambiare il nome: via della secca, viale gnente, strada süita. E la Moglia, un tempo palude (la Möia, appunto, molliccia, fangosa) sembra il deserto del Gobi, i Rii Freidano, Fracasso e la Bealera nuova somigliano ai sentieri della transumanza, i pozzi non sprizzano e i campi seccano. Non è soltanto un problema di campagna. Falde asciutte significano acquedotti vuoti, alcuni paesi stanno già razionando, e centrali elettriche a metà servizio: quelle ad acqua, ovviamente, come Ceresole-Rosone, ma anche quelle termiche, che l’acqua la usano per raffreddare gli impianti, tipo radiatore per la macchina. Le alte piste dove un tempo si sciava anche d’estate sembrano la tundra al disgelo: erbacce, piante secche, impianti desolatamente fermi. C’è da dire, come scrive l’esimio illustre collega storico amico Bertotto, che non è la prima siccità della storia; solo che una volta, abituati a risparmiare su tutto, si risparmiava anche sull’acqua. A Settimo rii, bealere e nebbie abbondavano, e se l’acqua terminava da una parte, ne rimaneva dall’altra. Forse è un caso, forse è colpa dell’uomo, oppure sfiga, difficile a dirsi: un po’ del nostro, a onor del vero, ce lo abbiamo messo, riscaldamento eccessivo, troppo smog e poche piante, sprechi, vuoti e impianti a perdere, la modernità produce un prezzo sull’ambiente, non solo comodi vantaggi. Consoliamoci. L’acqua totale è sempre la stessa, quella che manca da noi è andata a finire altrove. In Australia e Sudamerica nevica e piove che Dio la manda. Tutta là, niente qui.
Speriamo non torni indietro a secchiate.