In vista del 15 ottobre, quando per lavorare sarà obbligatorio esibire il Green Pass, le richieste di prenotazioni di tamponi in farmacia registrano un drastico spostamento di orario al mattino, lasciando praticamente vuote le caselle negli orari successivi e fino alla sera.
Intanto forse proprio per evitare disagi Federfarma, la federazione delle farmacie, e la Gtt, l’azienda del trasporto pubblico di Torino, hanno siglato un’intesa alla quale hanno aderito 39 farmacie del capoluogo piemontese e in provincia per dare una ‘corsia preferenziale’ al personale rispetto agli altri clienti in attesa del tampone. “Il test mi serve alle otto di venerdì, alle nove devo lavorare”, si sono sentiti ripetere continuamente da qualche giorno a questa parte alla farmacia di Via Po a Roma, una delle più frequentate della Capitale. “Tutti ci chiedono il test non più tardi delle otto del mattino, per avere il risultato e il messaggio generato dalla piattaforma del Governo per il Green Pass entro un’ora, cioè in tempo utile per entrare in ufficio”, raccontano i farmacisti. “Quando spieghiamo che non c’è posto per tutti alla stessa ora e proponiamo di fare il test per esempio alle nove o le dieci, i clienti rispondono che cercheranno l’appuntamento in altre farmacie perchè altrimenti non fanno in tempo ad ottenere il documento verde. Insomma, se fino alla scorsa settimana c’erano prenotazioni per l’intero arco della giornata, nel giro di poche ore è cambiato tutto, e l’agenda si è svuotata”. Non solo, anche il numero di persone che prenotano sembrerebbe, almeno all’apparenza, diminuito. “E’ possibile – ipotizzano in farmacia – che le persone che per consuetudine e vicinanza venivano a fare il tampone da noi, spinte dalla necessità cerchino altrove, anche in farmacie lontane da casa, la possibilità di ottenere il passaporto verde nei tempi che sono più utili per loro”. Sicuramente sulle farmacie peserà la pressione dei lavoratori che non hanno il Green Pass perchè non sono vaccinati o non hanno avuto la malattia, e che quindi hanno necessità di fare il test, anche a seconda di quanti giorni a settimana torneranno fisicamente sul luogo di lavoro e se alterneranno con turni di smart working. E le prenotazioni dipenderanno evidentemente proprio dall’organizzazione del lavoro. “Vedremo come andranno le cose nei prossimi giorni – si stringono nelle spalle i farmacisti – è possibile che a volte ci sia molta richiesta e altre per niente”.