Un esposto del Nursind in procura, al momento di Torino e Ivrea, per verificare che norme e linee di indirizzo in tema di emergenza territoriale e pronto soccorso “trovino applicazione e accertare eventuali responsabilità”.
A presentarlo il sindacato infermieri Nursind Piemonte che denuncia “la mancata applicazione delle disposizioni che costringe gli operatori a operare in condizioni di forte criticità con conseguenze sulla loro sicurezza e sulla salute dei pazienti”.
La maggiore criticità, spiegano il segretario regionale Francesco Coppolella e quello territoriale di Torino Giuseppe Summa, riguarda il boarding, il tempo di permanenza nei pronto soccorso dopo la valutazione in attesa del ricovero.
“Le linee guida – spiegano – parlano di un massimo di 2 ore mentre i dati a Torino e provincia vanno dai 2 ai 7 giorni. Il 2 agosto – precisa Coppolella – la Regione ha inviato le linee di indirizzo della gestione del boarding dicendo che le aziende sono vincolare a rispettare le 2 ore, noi abbiamo fatto richiesta urgente alle aziende chiedendo se sono in grado di farlo e nessuno ancora ha risposto, per questo chiediamo alla procura di verificare. Non s può lasciare il cerino in mano agli operatori, ci sono responsabilità politiche e manageriali”.
Il Nursind parla di “un momento di non ritorno. Le norme e le linee guida indicano paletti che, se non applicati, hanno conseguenze sulla salute dei cittadini e la sicurezza degli operatori. Si rischiano, ad esempio, peggioramento degli esiti, esposizione a errori e per gli operatori un aumento del burn out e delle aggressioni”.
“C’è un tema – concludono – di sistema territoriale. Il 118 e il pronto soccorso sono rimasti l’unica risposta, con un incremento del 30%. Va cambiata l’organizzazione dei pronto soccorso e potenziato il sistema territoriale. Non possono essere gli operatori a pagare il prezzo delle inefficienze”.