Storia e leggende da sempre legano Torino ai suoi corsi d’acqua ma, questa volta, ad attirare l’attenzione verso il fiume Po è nientemeno che una fune.
Vi è chi il fiume lo attraversa da una sponda all’altra passando su di un ponte e chi, invece, lo fa su di una fune, camminando a piedi nudi venti metri sopra le acque.
E’ una giornata tranquilla come tante altre, esplosa in un tripudio di verde e colori scintillanti – resi tali dal riverbero del sole sull’acqua – che avvolgono magicamente i passanti di Lungopo Antonelli, una delle passeggiate che a Torino costeggia per un certo tratto il fiume Po.
E’ risaputo: camminare giova alla salute, e poi “Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina”,diceva Friedrich Nietzsche, il famoso filosofo che visse per un breve periodo a Torino.
All’improvviso però le persone rallentano il passo e si fermano, interrompendo la loro passeggiata. Sul volto di alcuni appare un’espressione incredula: qualcosa ha sicuramente attirato la loro attenzione.
Ecco che si assembrano tutti nel medesimo punto e, cellulari alla mano, iniziano a riprendere e fotografare dei ragazzi che, dopo aver teso una fune da una sponda all’altra del fiume ed essersi accuratamente imbragati, hanno iniziato tranquillamente a passeggiare sopra le acque del Po, accompagnati dagli applausi dei presenti.
Sono gli sportivi di ‘Torino sul filo’, un’associazione affiliata UISP e riconosciuta dal CONI, aperta a tutti coloro che ne vogliono far parte, che ha lo scopo di promuovere e diffondere la pratica dello Slacklining nelle sue varie specialità, condividendo la passione e la voglia di divertirsi facendo sport insieme.
“Siamo tutti accomunati dalla passione per lo Slacklining – raccontano i ragazzi di ‘Torino sul filo’ – una disciplina sportiva nata negli anni ’70 negli Stati Uniti, che a sua volta ha molte sotto-discipline”.
Come per rassicurare i loro spettatori, i ragazzi tengono poi a precisare che “lo Slacklining non arriva dal funambolismo, come si potrebbe erroneamente pensare, ma dall’arrampicata, per cui tutto si svolge in totale sicurezza: è solo una questione di abitudine”.