TORINO. Venerdì pomeriggio 28 gennaio i ragazzi di Friday for Future, il movimento globale ambientalista e anticapitalista internazionale di protesta, composto da giovani che rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico e che ha trovato il proprio simbolo e testimone nella attivista svedese Greta Thunberg, si sono ritrovati numerosi in piazza Castello per protestare contro l’inerzia dimostrata dalle istituzioni regionali.
Abbiamo intervistato una delle attiviste di punta del movimento torinese, Matilde, studentessa universitaria.
“Cosa è necessario fare per alzare ulteriormente la voce e trovare ascolto dalla politica?”.
“Sono già mesi che stiamo facendo delle azioni dirette nei confronti della Regione Piemonte, sono già due anni che scendiamo regolarmente in piazza. Stiamo cercando di alzare il livello mettendo i nostri stessi corpi in gioco, con la disobbedienza civile”.
“La politica regionale, il Presidente della Regione Alberto Cirio vi ha mai ricevuti o siete stati, di fatto, ignorati?”
“Lei sa già la risposta a questa domanda. Assolutamente l’attenzione per le nostre istanze, al momento, è pari a zero. Tra le azioni di protesta più clamorose ricordo il nostro compagno Ruggero, 27 anni, che il 17 gennaio ha iniziato lo sciopero della fame, che è durato per 8 giorni per chiedere un Consiglio regionale aperto sul clima.”.
“E la Regione la ha accolta, mi pare. Ma in che modo?”
“La proposta è stata accolta grazie alle minoranze. In occasione di quel consiglio sono stata colpita molto sfavorevolmente dall’atteggiamento del Presidente della Regione, che non ci ha degnati di uno sguardo”.
In piazza Castello i ragazzi di Friday for future hanno dato vita ad una protesta variopinta e pacifica. C’è da augurarsi che la miopia che l’uomo dimostra in molti ambiti del quotidiano, non solo a livello italiano, sia superata da un atteggiamento più consapevole ed in grado di progettare ed attuare azioni concrete per salvaguardare il pianeta, che è la casa comune di tutti noi.