TORINO. Alcune centinaia di persone hanno partecipato ieri all’inaugurazione del ‘Primo Festival di Resistenza Costituzionale’, organizzato a Torino da varie sigle ‘No Pass’ in Piazza D’Armi, davanti allo Stadio Olimpico Grande Torino. Una due giorni che si concluderà oggi pomeriggio con un corteo che vede tra i promotori gli stessi che per mesi hanno manifestato per le strade di Torino contro il Green Pass.
Regina della folla ancora una volta è stata lei, Rosanna Spatari, leader dei No Vax, che in piena pandemia ha continuato a tenere aperta la sua Torteria a Chivasso, poi chiusa dalla Procura.
La sua battaglia legale l’ha vinta ed ora è pronta a scendere in campo.
“Io, Rosanna Spatari, senza bandiere, senza partiti, mi presento in delegazione in rappresentanza di quelli come noi. Entriamo nel Governo”.
Non punta alle elezioni, ma ad uun’azione popolare: “Quante firme ci vogliono? 15mila. E chi c’è c’è, chi non c’è non serve” ha dichiarato con l’autorità acquisita in campo in quasi due anni di battaglia No Vax.
Ecco l’appello a seguirla in questa battaglia: “Perché non avete capito: a Roma non ci cagano di striscio. Serve una delegazione. Io rappresento me stessa e se ci siete bene, altrimenti vado avanti lo stesso. Se non ci siete, pace. Vi dico quello che io voglio fare. Io sono il partito non partito”.
“Sgancio la bomba poi non mi vedrete più, mi ritirerò su un’isola o su una montagana. Rappresento me stessa Rosanna Spatari, in autodeterminazione, come donna libera sulla Terra. Come donna che lotto per i diritti di tutti”.
L’era dell’Acquario della Spatari
“Rappresenterò tutto il modo olistico che è stato dimenticato ed è 30 anni che va avanti. Perché ho una visione di insieme. Fratellanza. Mutuo aiuto. Equosolidale. Io in delegazione da oggi rappresento tutti quelli come me che sono trent’anni che studiano ed hanno una visione olistica della vita e che vogliono andare verso un universo nuovo. Una società nuova. Più ricca per tutti e di mutuo aiuto”.
“Vengono ancora a parlarmi persone da tutte le parti di Italia e tutti, chi più, chi meno, hanno una visione olistica della vita. Un mondo dimenticato e senza rappresentanza. Io oggi mi sento di rappresentare quel mondo. Che poi è il mondo dei no vax. Le etichette non mi interessano. Io però sono no vax e lo dico chiaramente. Dobbiamo farci riconoscere. Noi ci siamo. E’ arrivato il momento di farci riconoscere”.
“Ci siamo dati appuntamento dalle vita di prima per essere qua. E’ un disegno divino questo. Ci uniamo seriamente e lottiamo per il diritto. Ci facciamo riconoscere chiamandoci come volete. Io mi sento no vax al 100percento. Manco i bambini vaccinerei!”.
“Non ci contiamo. Non sappiamo quanti siamo. I partiti sono 3mila e noi ci perdiamo. E allora, io sono il delegato. Punto. Chi vuole venga con me.
“Vado a rappresentare me, gli autodeterminati, e tutto quel mondo che stanno negando che esiste, ma che esiste eccome”.
“Facciamo un passo indietro per farne tre avanti per la nostra nuova società. Io sono già in quinta dimensione. Non posso rimanere nella terza. Una cosa è certa: non obbediremo mai!”.
Il programma della pasionaria è chiaro e diretto
“Mi chiamo Rosanna Spatari e da oggi raccoglierò tutte le firme per andare a dire a quei signori là che esistiamo anche noi. E se non vogliono capire, prima o poi in qualche modo dovranno trovare un accordo. Fine”.
“No partiti, no bandiere, no cazzi. Tanto ho visto che a voi la politica non interessa. E nemmeno a me. Per questo dico: andiamo in autodeterminazione. Ognuno per se stesso. Io vi posso aiutare solo nel rappresentarvi. E la realtà è che io rappresento me stesso. Sia chiaro. E rappresento tutto il mondo olistico, la giustizia, tutta la lotta che ho fatto fino adesso. Io i diritti li ho studiati e li ho fatti applicare. Ed ho anche vinto. Se l’ho fatto io, lo possiamo fare tutti”.
La Torteria: una battaglia vinta
“La cifra che chiederò sarà altissima. E che sia di esempio”. “Il mio danno, a livello di immagine, è così grave che è possibile che io non lavori più per tutta la vita”.
Al popolo torinese ha detto
“Nel paese dove abito (Chivasso, Ndr.) nel mio locale non viene più nessuno. E questo è un problema. Per questo faremo in modo di vincere la mia battaglia in maniera così eclatante”.
Dalla Torteria a Roma, il passo è breve
“Nel concreto, vogliamo quagliare? Se no questi quagliano noi! O ci diamo una mossa e muovete tutti il culo insieme a me. O per me è finita e sparisco dalla circolazione. Io la mia lotta l’ho fatta e l’ho vinta. Avrò il mio bel risarcimento e poi sparirò per sempre”.