L’annuncio dei raduni non autorizzati viaggia sui social, su canali difficili da incrociare per caso. Per raggiungere un ‘rave party‘, dove si consumano per giorni alcol e droghe sintetiche ascoltando musica techno, non si danno indicazioni precise.
Eppure ogni anno, specie in occasione del Ferragosto, migliaia di giovani tornano a incontrarsi da Nord a Sud e danno vita a feste organizzate con un obiettivo su tutti: lo sballo.
Dalla scorsa notte, tra gli alberi di un bosco a Predosa, in provincia di Alessandria, si sono radunate duemila persone vicino al torrente Orba, nella zona della strada vicinale della Grava.
In Puglia, nelle campagne di Castrì (Lecce), un migliaio di ragazzi ha occupato un terreno e non ha intenzione di andare via fino a martedì.
A Quercianella, invece, sul litorale livornese, la Polizia è riuscita a sventare un altro rave al quale 100 persone erano pronte a partecipare, nella caletta del ‘leone’.
La musica, che supera i 150 battiti per minuto, è ‘sparata’ da impianti potentissimi alimentati da generatori industriali. E fa da colonna sonora al tira e molla con le forze dell’ordine. Non è semplice bilanciare l’esigenza di mantenere la situazione sotto controllo e il dovere di sgomberare per impedire che la situazione degeneri.
L’anno scorso, durante il mega rave con diecimila persone a Viterbo, durato cinque giorni, morì un 25enne il cui corpo fu ritrovato nelle acque del lago di Mezzano. Molti furono ricoverati in coma etilico. Una coppia di ragazzi che ha frequentato diverse party illegali in passato spiega con freddezza che la tecnica utilizzata nei rave, quando qualcuno sta molto male a causa della droga assunta, è lasciarlo sul ciglio della strada più vicina nella speranza che gli automobilisti di passaggio possano notarlo e portarlo in ospedale.
A Predosa si sta monitorando. La strada provinciale 185, che conduce nel bosco, è stata chiusa temporaneamente al traffico insieme ad alcuni sentieri di campagna. “Sono stata sul posto fino a notte fonda – racconta il sindaco Maura Pastorino – ho visto gente lasciare la macchina dove capitava e attraversare i fossi, facendosi luce con i cellulari, per raggiungere i campi. Speriamo vada tutto bene. E’ la prima volta che succede a Predosa, siamo stati colti di sorpresa”.
Sono invece più avvezzi in Salento, alle prese con il terzo rave. Il sindaco di Castrì, Alessandro De Pascali, ritiene che “oltre a poter danneggiare se stessi questi ragazzi non danno fastidio a nessuno; come è già successo in altre zone del territorio, quando vanno via lasciano tutto in ordine”. Quindi “la cosa più logica da fare è monitorare la situazione e lasciarli stare: io – conclude – non sono per niente preoccupato”.