Numerose persone indagate e tre arrestate nell’ambito di una vera organizzazione criminale che aiutava i candidati a superare l’esame teorico della patente
Scoperta e sgominata una vera e propria associazione a delinquere che gestiva gli esami teorici delle patenti di guida nel torinese e nel bresciano. Sono sessanta le persone indagate nell’ambito di un‘indagine della Guardia di Finanza e della Polizia Stradale che ha portato alla luce un’organizzazione che truccava gli esami teorici per la patente di guida in cambio di denaro.
Il trucco c’era ed è stato scoperto. Ai candidati, che dovevano sostenere l’esame di teoria, venivano forniti strumenti vari per poter essere aiutati a superare i quiz dedicati allo svolgimento dell’esame teorico della patente di guida. In pratica gli organizzatori suggerivano le risposte corrette in modo tale che il candidato fosse promosso. Il tutto in cambio di bustarelle che si aggiravano intorno ai 3mila e cinquecento euro a testa.
L’indagine
L’accusa è quella di aver messo in piedi un’organizzazione criminale volta all’illecito conseguimento del titolo di guida. Gli inquirenti, che indagano dal dicembre del 2022, hanno individuato 22 episodi che coinvolgevano 40 candidati che per varie ragioni non sarebbero riusciti a superare l’esame di teoria per il conseguimento della patente di guida. Nella maggior parte dei casi non avevano la sufficiente conoscenza della lingua italiana e le competenze relative al Codice della Strada per poter superare la prova e così in cambio di denaro venivano aiutati.
Secondo la Polstrada il fenomeno degli illeciti sulle patenti di guida coinvolge tutta la penisola e sta diventando sempre più preoccupante. Le patenti con il trucco sono ormai diventate un vero e proprio business e le organizzazioni si sono ingegnate per eludere i controlli, riuscendo a far superare i quiz teorici a molti candidati in tutta Italia.
L’ultimo caso
La Polizia stradale e la Guardia di Finanza hanno arrestato tre persone nelle province di Torino e Brescia nell’ambito dell’indagine sugli illeciti per le patenti di guida. Le accuse sono di corruzione, istigazione alla corruzione e numerosi falsi in atto pubblico. A capo delle “banda” un cittadino egiziano titolare di 4 scuole guida nella zona di Verolanuova nel bresciano che si era specializzato nel conseguimento di patenti di camion e auto, il fratello dell’uomo e un italiano che si occupava di trovare i candidati in cerca di aiuto. Compare anche un pakistano che forniva le strumentazioni illecite necessarie allo svolgimento delle prove d’esame.
Lo stratagemma era quello di fornire ai candidati microcamere, auricolari, router wi-fi, trasmettitori e cellulari in grado di far arrivare loro le risposte corrette ai quesiti dei quiz dell’esame di teoria. E non è tutto. La strumentazione veniva abilmente celata nei vestiti forniti al candidato come felpe, camicie e giacche debitamente modificate per contenere e nascondere gli apparecchi elettronici. Le microcamere servivano ad inquadrare le domande per cui veniva fornita assistenza nel dare le risposte corrette e superare così la prova teorica dell’esame di guida.