A Saluggia e a Trino una pioggia di soldi per tenersi le scorie radioattive

Lo Stato dovrà pagare ai Comuni sedi di centrali e impianti nucleari quasi 97 milioni di euro per i contributi compensativi previsti dalla “legge Scanzano” del 2003, versamenti che dal 2005 al 2011 non sono stati corrisposti per intero bensì in proporzione ridotta.

Lo ha stabilito, con una sentenza pubblicata nei giorni scorsi, la Corte di Appello di Roma che ha respinto il ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro la decisione di primo grado, che aveva condannato lo Stato a corrispondere ai Comuni le quote mancanti delle misure di compensazione territoriale dovute fino al definitivo smantellamento degli impianti nucleari.

Polemica nucleare
Soldi e scorie radioattive (LaVoceTorino.it)

La sentenza riconosce l’azione dei Comuni in cui hanno sede centrali e impianti nucleari – fra i quali, in provincia di Vercelli, Saluggia e Trino – che, attraverso l’Anci (l’Associazione Nazionale dei Comuni), hanno promosso la causa civile per recuperare le somme non versate.

La legge Scanzano del 2003 aveva stabilito l’ammontare complessivo annuo del contributo, determinandolo in un’aliquota della componente della tariffa dalla bolletta elettrica pari a 0,015 centesimi al KW/h consumato. I fondi sono stati quindi destinati per il 50% al Comune sede di servitù nucleare e per la restante parte tra gli altri enti. Fino all’anno 2004 il contributo è stato riconosciuto nella sua interezza, mentre a partire dal 2005, a seguito dell’approvazione della Legge Finanziaria di quell’anno, il contributo – pur essendo prelevato integralmente dalle bollette – è stato erogato ai Comuni nella sola misura del 30%.

Azione legale dei Comuni della Consulta Anci

Nel 2011, ritenendo necessario fare di tutto per il recupero di queste risorse, l’Anci ha coordinato l’azione legale avviata dai Comuni della Consulta Anci nei confronti dello Stato. La prima sentenza, che riconosciuto la validità della richiesta dei Comuni, era stata emessa dal Tribunale di Roma nel luglio 2016; la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva allora presentato ricorso. Ora la Corte d’Appello l’ha confermata e ha condannato lo Stato al pagamento delle quote di compensazione territoriale mancanti dal 2005 al 2011.

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Azione con i comuni (LaVoceTorino.it)

Di questi 97 milioni di euro, il Comune di Trino – in base al materiale radioattivo detenuto sul proprio territorio – dovrebbe riceverne 15,6, mentre al Comune di Saluggia dovrebbero arrivarne circa 22. La restante somma verrà suddivisa tra i Comuni di Ispra (Varese), Caorso (Piacenza) e altri.

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