Infortunio sul lavoro? Ecco quali sono le azioni da fare nell’immediato

Subire un infortunio sul lavoro è più frequente di quanto si possa pensare, è bene agire con oculatezza se questo dovesse accadere.

Ogni impiego può essere faticoso anche se in modo diverso, sia quello che richiede uno sforzo prettamente fisico, sia quello che può essere definito “mentale” perché prevede di dover stare per ore seduti alla scrivania al computer. In entrambi i casi, però, non si può escludere la possibilità di andare incontro a un infortunio sul lavoro, che può verificarsi non solo a causa i livelli di sicurezza bassi, ma anche semplicemente per una semplice distrazione quando si fa un movimento sbagliato.

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Non è raro possa verificarsi un infortunio sul lavoro – Foto: Lavocetorino.it

In casi simili è però bene essere oculati e cercare di agire nel modo migliore, non solo per evitare che i danni alla salute possano essere maggiori, ma anche per tutelare i propri interessi. Spesso è infatti possibile anche ottenere un indennizzo, che può rivelarsi consistente.

Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro

E’ innanzitutto fondamentale capire cosa si intenda con il termine “infortunio lavoro” per capire quali siano le situazioni che rientrano in questa categoria. Questo definisce ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa. E’ quindi necessario individuare una lesione, una causa violenta e l’occasione di lavoro. Per parlare di “occasione di lavoro” è indispensabile che ci sia un nesso causale tra il lavoro e il verificarsi del rischio cui può conseguire l’infortunio.

Si può parlare di “infortunio sul lavoro” anche nei casi di “infortunio in itinere”, ovvero quello che può avere un lavoratore nel tragitto che lo porta da casa al lavoro o dal lavoro a casa, oltre a quelli che possono essere causate da colpe del lavoratore stesso.

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E’ importante agire con tempestività in caso di infortunio sul lavoro – Foto: Laovcetorino.it

In tutti i casi sarebbe comunque determinante, per quanto possibile, non perdere la calma e agire in modo scrupoloso. La precedenza la dovrebbe avere ovviamente la cura, per questo ci si deve recare nell’immediato dal medico o al pronto soccorso per avere una diagnosi e capire come sia possibile intervenire. Non può che essere indispensabile informare poi in modo tempestivo anche il datore d lavoro, soprattutto in merito all’entità del problema, anche in modo sommario in un primo momento.

Al datore di lavoro dovrà poi essere trasmesso l’apposito certificato realizzato dal dottore che si è occupato della situazione, contenente la diagnosi e i giorni necessari per la risoluzione del problema. A quel punto sarà l’imprenditore a inviare tutta la documentazione all’Inail. Agire in ritardo può essere un grave errore perché porta a perdere l’indennità per i giorni che precedono la ricezione.

Qualora le conseguenze subite siano gravi può essere utile prendere contatto con un legale, ma anche con il Patronato per chi vuole evitare di spendere cifre eccessive così da ricevere tutta l’assistenza necessaria. Trascurare i dettagli può incidere sulla cifra a cui si ha diritto, che tiene presenti diversi fattori, ovvero:

  • indennizzo economico una tantum in presenza di postumi permanenti con percentuale riconosciuta dal 6% al 15%;
  • indennità economica sostitutiva della retribuzione relativamente a tutto il periodo di astensione dal lavoro; 
  • rendita mensile se la percentuale è superiore al 16%.

A livello normativo l’azienda ha comunque l’obbligo di corrispondere al lavoratore infortunato l’intera retribuzione per la giornata in cui si è verificato l’infortunio e il 60% della retribuzione giornaliera (escluse le migliori condizioni previste dai relativi CCNL o contratti individuali) per i successivi 3 giorni, definito periodo di carenza.

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