Il pm ha chiuso le indagini nei confronti di due medici, accusati di aver lasciato morire l’attrice Eleonora Carocci, sbagliando diagnosi.
La giovane attrice teatrale Francesca Carocci, 28 anni, è morta per via di una diagnosi errata. La sua miocardite era stata scambiata per semplice ansia, per questo motivo, la mattina del 28 febbraio 2024, era stata rimandata a casa, dopo essersi recata in fretta all’Aurelia Hospital di Roma perché avvertiva dei dolori al petto, era affaticata e aveva il respiro affannoso. Tuttavia, questi sintomi erano stati scambiati dai medici per semplice stress e stato di ansia.

L’errore nella diagnosi sarebbe costato la vita a Francesca Carocci, deceduta il 2 marzo scorso, due giorni dopo aver accusato i sintomi del malore. Indagati due medici dell’Aurelia Hospital, ora il pm Eleonora Fini ha chiuso le indagini. I medici saranno rinviati a giudizio. Secondo il legale della Procura, il professor Luigi Cipolloni, i valori degli enzimi registrati dall’elettrocardiogramma della donna dovevano allertare i medici, imponendo esami più approfonditi.
Eleonora Carocci, l’attrice deceduta per una diagnosi errata: “Si sarebbe potuta salvare”
Esami approfonditi non erano stati effettuati, e così Eleonora Carocci, dopo la prima visita, era stata dimessa. Il suo malore era stato considerato semplice attacco di ansia per via dello stress, inoltre le erano stati prescritti degli antidolorifici, per alleviare il dolore al petto. La Carocci era tornata a casa, sopravvivendo per altri due giorni. Con un’attenta diagnosi, la giovane attrice si sarebbe potuta salvare.

Due medici sono indagati per omicidio colposo in ambito sanitario. Il professor Luigi Cipolloni, incaricato di affrontare l’autopsia, ricostruendo la vicenda in base ai dati riscontrati sul corpo della donna, afferma che esami più approfonditi avrebbero accertato la complicazione al miocardio, responsabile dell’arresto cardiaco.
La Carocci aveva recitato in importanti teatri, tra cui il Marconi e il Brancaccio, e aveva interpretato anche il ruolo di Biancaneve, nel riadattamento della fiaba Disney. L’Aurelia Hospital prende le difese dei due medici, affermando che gli antidolorifici erano stati prescritti alla ragazza “perché lei stava già seguendo questa cura”.
Eleonora Carocci, la ragazza morta all’Aurelia Hospital: cosa emerge dall’autopsia
Dalla mattina del 28 febbraio, quando Eleonora aveva deciso di andare in ospedale, il dolore al petto non era diminuito, protraendosi per due giorni, fino al 2 marzo, quando era avvenuto l’ultimo fatale attacco. La donna, per via del forte dolore, aveva chiamato l’ambulanza, morendo però lungo il tragitto verso l’ospedale.
Il 28 febbraio, riporta il professor Cipolloni, la Carocci sarebbe dovuta rimanere all’interno della struttura, per avviare degli accertamenti, cercando di capire le ragioni dei dolori al petto. I genitori della 28enne, assistiti dall’avvocato Paola Cittadini, hanno presentato denuncia.
Secondo la Procura, gli esami autoptici dimostrano la presenza di evidenti problemi al cuore, perciò non si capisce il perché la ragazza sia stata rimandata a casa. Scambiare sintomi del genere per una semplice ansia è stato un gravissimo errore da parte dei medici.