Avete presente il famoso film “Ritorno al futuro” e i viaggi tra un tempo e l’altro. Ci si può credere oppure no, ma di storie di uomini e donne che dicono di arrivare da un’altra epoca o da un mondo parallelo in rete se ne trovano finché si vuole. Questa è la storia di 4 ragazzi torinesi. L’altro pomeriggio, mentre giocavano a carte dalle parti di Porta Palazzo, all’incrocio con Piazza Emanuele Filiberto, ne hanno incontrata una che diceva di venire dal 2062. “Sapeva tutto – ci racconta Elisa Di Bello, 25 anni, universitari – Sapeva come sarebbe finita la partita. Incuriositi abbiamo cominciato a farle delle domande e ci ha raccontato di come sarà questo pianeta nel futuro. Che vivremo nei sotterranei. Che lei era qui per evitare la catastrofe… Racconti davvero inquietanti. E dopo tante parole ad un certo punto è sparita. L’abbiamo rincorsa ma niente…”.
Da qui la decisione di cominciare a cercarla in lungo e in largo per tutta Torino. Hanno disegnato il suo volto su un volantino poi affisso un po’ ovunque e creato alcuni profili social.
Ci si può credere oppure no, ma il racconto riporta alla mente quel: «Greetings. I am a time-traveler from the year 2036. I am returning home after having retrieved an IBM 5100 computer from 1975» (trad: «Salve. Sono un viaggiatore nel tempo dell’anno 2036. Sto tornando a casa dopo aver recuperato un computer IBM 5100 dal 1975»).
Parole e musica di un certo Titor.
John Titor è il nome utilizzato, tra il 2000 e il 2001, da un utente o più utenti di vari forum ad accesso libero, che si dichiarava un soldato statunitense proveniente dall’anno 2036 e reclutato in un progetto governativo di viaggi nel tempo.
Nei suoi post, Titor diceva di essere stato inviato indietro nel tempo per recuperare da suo nonno un esemplare di computer IBM 5100; si sarebbe poi fermato per fare visita alla sua famiglia e al suo “sé” più giovane negli anni a cavallo tra il XX e il XXI secolo.
La storia di John Titor è diventata con il tempo una leggenda metropolitana piuttosto conosciuta sul web, successivamente discussa anche sui media tradizionali.
Il primo post attribuibile a John Titor, con il nickname TimeTravel_0, apparve il 2 novembre 2000 sul forum del Time Travel Institute, un gruppo di appassionati di viaggi nel tempo; i messaggi proseguirono per oltre quattro mesi, fino all’ultimo datato 24 marzo 2001. Il nome John Titor non fu usato dall’utente fino al gennaio del 2001, quando TimeTravel_0 iniziò a scrivere anche sul forum di una trasmissione radiofonica a tema pseudoscienza nota come Coast to Coast AM.
Titor dichiarò di essere un soldato statunitense di Tampa (Florida) proveniente dall’anno 2036 e reclutato in un progetto governativo di viaggi nel tempo per recuperare un esemplare di computer IBM 5100, che a suo dire possedeva speciali capacità che non erano mai state rivelate da IBM. A suffragare la sua versione dei fatti, egli affermò che l’interpretazione del multiverso della fisica quantistica di Hugh Everett e John Wheeler fosse corretta, che nel 2005 sarebbe scoppiata una guerra civile negli Stati Unitie nel 2015 una terza guerra mondiale con oltre tre miliardi di morti;nel suo ultimo post, datato 24 marzo 2001, annunciò il suo ritorno nel 2036. La maggior parte dei messaggi di Titor sono andati perduti, mentre altri sono stati salvati e poi ricopiati su alcuni siti web, tra cui si segnala johntitor.com.
Varie ricerche hanno accertato che nessun John Titor sia mai nato a Tampa nel 1998, al contrario di quanto egli aveva invece dichiarato.
Il dottor Robert Brown, fisico all’Università Duke di Durham (North Carolina), ha analizzato gli aspetti scientifici delle spiegazioni di Titor sui viaggi nel tempo e concluso che quanto descritto sarebbe impossibile sia in teoria sia in pratica; Brown afferma che la storia di Titor plagiava dei vecchi romanzi di fantascienza come Addio, Babilonia e saggi come Iperspazio di Michio Kaku.
Secondo il giornalista Paolo Attivissimo si sarebbe trattato di un’operazione di marketing finalizzata alla vendita di libri e gadget, mentre Hoax Hunter crede che Titor sia stato creato dai fratelli Larry Haber e John Haber, un avvocato specializzato in diritto dello spettacolo e un informatico.