Da settimane non si fa altro che parlare della variante detta “indiana” del virus Sarà-Con-2.
Come ben sappiamo non è la prima e non sarà l’ultima variante di questo virus, eppure ogni volta l’iter mediatico è sempre lo stesso. Dati i dubbi emersi da notizie confuse e frammentate, abbiamo deciso di affidarci a un esperto, per fare chiarezza su quelle che sono le tematiche più calde emerse in questi giorni, soprattutto riguardo la pericolosità della variante e una possibile resistenza ai vaccini.
Ci siamo rivolti così a Aldo Manzin, Docente di Microbiologia all’Università di Cagliari e membro di Pillole di Ottimismo, la pagina Facebook di divulgazione che da mesi cerca di fare chiarezza sulla pandemia.

Dottor Manzin, perché si parla così tanto della nuova variante indiana?
Ad ogni evidenza della comparsa di una nuova variante si rinnova l’ennesimo balletto mediatico sui presunti rischi associati alla circolazione di una nuova versione del virus. In questo caso la variante contiene circa una dozzina di mutazioni, ma due in particolare le hanno fatto guadagnare l’appellativo di “doppio mutante” (che è quindi tecnicamente sbagliato): la mutazione L452R già presente nella variante californiana, e la mutazione E484Q, già individuata nelle varianti sudafricana e brasiliana (in forma di E484K).
Ci sono motivazioni che giustificano la preoccupazione che sta dilagando?
Non ci sono al momento evidenze che possono far pensare che questa variante sia peggiore di altre in termini di trasmissibilità e associazione con una malattia più grave. L’impennata di casi osservati nelle ultime settimane in India potrebbe invece essere dovuto a: a. circolazione di altre varianti (l’inglese in particolare), b. la falsa percezione di una situazione ormai sotto controllo (come improvvidamente sostenuto dalle autorità politiche) che ha comportato una scarsa o assente attenzione alle misure di prevenzione, in particolare in occasione della partecipazione a riti religiosi (immersione nel Gange)
Ultima battuta, nel caso la variante fosse resistente al vaccino cosa pensa accadrà?
Tutti i vaccini oggi disponibili sono comunque in grado di garantire un livello di protezione più che sufficiente e uno studio preliminare dimostra la capacità neutralizzante contro questa variante da parte di sieri di soggetti vaccinati con BBV152 (Covaxin), la versione indiana del vaccino a vettore adenovirale simile a quello prodotto da Astra Zeneca. sapere se può andar bene.